Aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi di tumore: nel 2024 sono circa 3,7 milioni. E la metà di chi si ammala è destinata a guarire, con la stessa aspettativa di vita di chi non ha sviluppato il cancro. Il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2024” di Aiom.
È appena uscito il volume “I numeri del cancro 2024”. Sono stati raccolti i dati da 35 Registri Tumori che coprono una popolazione di oltre 44 milioni di persone, cioè l’80% dei cittadini. Quest’anno, nel nostro Paese, le nuove diagnosi di tumori maligni non supereranno i 390.100 casi, segno dell’inizio di una potenziale inversione di tendenza nel numero assoluto di nuovi casi, cioè una diminuzione di circa il 5% rispetto all’ultima proiezione AIRTUM del 2020 e alle stime dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro.
I tumori più diagnosticati
Il tumore più frequentemente diagnosticato in Italia, nel 2024, è il carcinoma della mammella (53.686 casi), seguito dal colon-retto (48.706), polmone (44.831), prostata (40.192) e vescica (31.016).
Aumentano le persone che guariscono
I Registri Tumori indicano un costante aumento della prevalenza, cioè del numero di persone che vivono dopo la diagnosi: oggi sono 3.661.499.
La metà delle persone che si ammalano di cancro nel 2024 è destinata a guarire. Qualche esempio. Per quanto riguarda i tumori ginecologici, la probabilità di guarigione per le donne colpite, nello scorso decennio, da tumore del corpo dell’utero è stata del 69%, per il collo dell’utero del 58%, per l’ovaio del 32%. Nel carcinoma della mammella è pari complessivamente al 73%, ma passa dal 99% nello stadio I all’81% nello stadio II per scendere al 36% nel III e IV. Considerando tutti gli stadi, chi si è ammalato di tumore del colon-retto ha una probabilità di guarire del 56%, del 92% se la malattia è diagnosticata in stadio precoce al 71% in stadio II.
Dove si fanno più screening
Stanno migliorando anche i dati relativi allo screening, ma le differenze nell’adesione restano ancora significative a livello territoriale. Per la mammografia, la copertura ha raggiunto il 62% al Nord, il 51% al Centro e il 31% al Sud. Lo screening cervicale mostra un livello di copertura pari al 57% al Nord, al 45% al Centro e al 35% al Sud. Inferiori le percentuali di adesione allo screening colorettale: 45% al Nord, 32% al Centro e 15% al Sud.
Lavorare sulla prevenzione primaria
C’è ancora molto da fare invece per quanto riguarda la prevenzione primaria. Nel biennio 2022-2023 in Italia:
il 24% dei 18-69enni fuma e il 17% è un ex-fumatore.
Il 18% degli adulti di età compresa tra i 18 e i 69 anni dichiara di fare un consumo definito a “maggior rischio” per la salute di bevande alcoliche, per quantità e/o modalità di assunzione
il 28% della popolazione adulta è completamente “sedentaria”.
il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% è obeso.
La sfida quindi deve essere quella di investire in prevenzione, promuovendo stili di vita sani come alimentazione corretta, attività fisica e assenza di fumo.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.