“Indietreggerò solo per prendere la rincorsa…Mai per arrendermi”.
A scriverlo sulla sua pagina Instagram è Giovanni Allevi e non si riferisce a una partitura complessa. Il noto compositore soffre di mieloma multiplo, come ha dichiarato pochi giorni fa. La diagnosi è avvenuta in seguito ai forti dolori di schiena che lamentava da tempo. Da qui, l’annullamento dei prossimi concerti, una decisione necessaria per potersi curare.
Il suo outing ha riportato l’attenzione sul mieloma, uno dei tumori del sangue più frequente tra le persone di mezza età.
Cos’è il mieloma
Il mieloma multiplo in Italia colpisce ogni anno circa 5.000 persone e che è il secondo tumore del sangue per diffusione dopo i linfomi. Al momento su questa forma si sa ancora poco. È certo però che a causarlo è la trasformazione neoplastica di una cellula della linea B linfocitaria, detta plasmacellula. La media dell’età di diagnosi è 60 anni (Allevi ne ha 53) e il più delle volte la scoperta di soffrirne avviene casualmente, nel corso di esami di routine, ad esempio, oppure per disturbi che non si risolvono, ma al contrario peggiorano. Il mal di schiena lamentato da Allevi è nella rosa dei sintomi che possono essere provocati dal mieloma. Altri segnali? Astenia e stanchezza, provocati dall’anemia e insufficienza renale, provocata di solito dalla precipitazione nel rene delle proteine anomale prodotte dalle plasmacellule del mieloma.
Le terapie e la ricerca
Come hanno dichiarato gli esperti intervenuti alla conferenza organizzata da AIL – Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, l’armamentario terapeutico del mieloma multiplo si è molto ampliato in questi anni. Grazie ai progressi della ricerca, oggi nella pratica quotidiana sono disponibili nuove classi di farmaci biologici, quali gli immunomodulatori, gli inibitori del proteasoma e gli anticorpi monoclonali. Queste molecole hanno differenti meccanismi di azione, frequentemente tra di loro sinergici, e diversi profili di tossicità e sicurezza. Non è poco, perché proprio in base a queste caratteristiche, è possibile effettuare la scelta più adeguata in base alle caratteristiche del singolo malato.
L’immunoterapia in particolare sfrutta il sistema immunitario del paziente per indurre la morte delle cellule neoplastiche, specificatamente riconosciute per la loro espressione di una proteina che rappresenta il bersaglio da colpire. L’immunoterapia nel paziente con mieloma multiplo può prevedere l’impiego di anticorpi monoclonali “nudi” oppure coniugati con tossine, o in alternativa degli anticorpi bispecifici e delle cellule CAR-T che reindirizzano le cellule immunitarie del paziente in prossimità delle cellule tumorali.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.