Sfatiamo per cominciare un concetto errato. Non è vero che lo stress può causare il tumore: per appurarlo, sono stati anche condotti numerosi studi scientifici che non hanno portato ad alcun risultato in merito. È vero però che uno stato esagerato di stress può rendere più difficile il percorso di cura. Per capirlo però bisogna fare un passo indietro e chiarire quando lo stress da fattore positivo diventa negativo.
Stress buono, cattivo e cronico
La forma più diffusa viene chiamato “eustress” ed è in sostanza una risposta naturale dell’organismo di fronte a una situazione nuova o imprevista. E’ ad esempio quello stato di “fibrillazione” che fa aumentare le energie e migliorare il rendimento e la concentrazione in chi deve consegnare un lavoro con una scadenza molto ravvicinata. Da questa fase a quella di stress vero e proprio però il passo è breve. Se infatti questi momenti di tensione aumentano e diventano pressoché costanti, oppure sempre molto intensi. Come accade inevitabilmente dopo la comunicazione della diagnosi oncologica, l’eustress diventa distress, ovvero una forma cronica che causa disagi psicologici e può provocare disturbi di salute in vari organi del corpo, come problemi digestivi, mal di testa, reazioni sulla pelle.
È quindi necessario prima di tutto far sì che la persona accetti la malattia oncologica, primo passo per ottenere maggiori benefici dalle terapie. In altre parole, bisogna con l’aiuto di un esperto migliorare la consapevolezza del proprio corpo, ritrovare il senso di accudimento nei propri confronti, che durante la malattia viene trascurato, e cercare dentro sé stessi la forza necessaria per affrontare la malattia con le giuste energie.
Yoga e tecniche di respirazione
La tecnica maggiormente utilizzata è lo yoga, perché può essere eseguita anche da chi ha un fisico fragile, oppure soffre di fatigue. Gli esercizi sono “soft” e possono essere praticati da tutti. Se eseguiti con regolarità, anche a casa propria, migliorano la tonicità muscolare, a vantaggio di una maggiore stabilità e di un minore rischio di cadute. Inoltre aiutano a controllare l’ansia, a migliorare la qualità del sonno, a contrastare gli stati depressivi. Lo yoga in più viene eseguito insieme ad altre persone con gli stessi problemi: questo crea un legame, un confronto, uno scambio e in più rappresenta una spinta a riprendere cura del proprio corpo, dell’abbigliamento.
Lo yoga è associato a tecniche di respirazione che aiutano il controllo dei pensieri negativi e pressanti (devo sottopormi ai controlli, ho la seduta di chemioterapia, avrò la nausea…) e il riequilibrio dell’energia. Prima di iniziare con la respirazione e gli esercizi, solitamente viene dedicato qualche minuto alla recita di mantra: sono frasi brevi che hanno la capacità di distrarre la mente dai pensieri fissi. Sono indicati ad esempio per evitare incertezze e timori e mantenere invece la mente concentrata su un obiettivo, come può essere per l’appunto il ritorno alla propria quotidianità.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.