L’oncologo Antonino Ditto dell’Istituto Tumori di Milano spiega cos’è il tumore dell’endometrio, una patologia che colpisce soprattutto le donne over 50. Tra i fattori di rischio obesità, estrogeni ed endometriosi. Attenzione ai sanguinamenti anomali. Fondamentali i controlli ginecologi a partire dall’inizio dei rapporti sessuali.
Se ne parla? Non tanto. Eppure, è il terzo tumore femminile più frequente nelle donne nella fascia di età 50-69 anni. Stiamo parlando del tumore dell’endometrio, cioè della mucosa che riveste la parete interna dell’utero, e che si sviluppa soprattutto dopo la menopausa.
Si può curare bene, se si interviene tempestivamente. Ed è possibile ridurne il rischio grazie ad alcune regole preventive. Come spiega Antonino Ditto, oncologo dell’Unità di Oncologia Ginecologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
L’obesità rappresenta un problema importante: è responsabile di quattro tumori dell’endometrio su dieci. E il rischio di questa forma tumorale nelle donne obese e fortemente obese è cinque volte superiore rispetto alle donne con peso normale.
«E’ fondamentale ridurre il peso corporeo, anche affidandosi a un Centro ad hoc se necessario», interviene il dottor Ditto. «I vantaggi sono innegabili, per quanto riguarda la riduzione dell’impatto dei fattori di rischio. Questo perché con l’adozione di uno stile di vita più sano, calano i chili di troppo, ma in più si ottiene un miglioramento dei valori della glicemia e della pressione. Ricordiamoci che diabete e ipertensione sono altri due fattori che aumentano il rischio di tumore all’endometrio».
A sottolineare l’importanza di dimagrire è anche uno studio di qualche anno fa ma ancora estremamente attuale, pubblicato su Journal of Clinical Oncology (leggi lo studio)
I ricercatori hanno evidenziato che un calo in post menopausa almeno del 5% del peso nell’arco di tre anni dalla sospensione del ciclo mestruale, può ridurre il rischio di tumore dell’endometrio fino al 65%, con una protezione che si protrae per i successivi undici anni.
Un altro fattore di rischio per il tumore dell’endometrio, come di altre neoplasie, è la presenza di endometriosi.
«Giocano un ruolo importante anche gli estrogeni, cioè i principali ormoni femminili, se hanno un’attività che non è bilanciata dal progesterone», racconta il dottor Ditto. A evidenziare questo rischio è stato l’aumento dei tumori endometriali in passato, proprio tra le donne che avevano utilizzato formulazioni di terapia ormonale sostitutiva a base solo di estrogeni. Per contro, è un fattore protettivo la pillola anticoncezionale con estrogeni e progesterone.
La visita ginecologica una volta all’anno a partire dal primo rapporto sessuale e l’ecografia transvaginale, sono importanti per tenere sotto controllo la salute dell’apparato ginecologico e per scegliere man mano nel corso delle varie fasi della vita le strategie terapeutiche più adeguate, oltre a correggere gli eventuali fattori man mano che si presentano, come per l’appunto l’aumento di peso. «Il sintomo d’esordio della malattia è rappresentato dal sanguinamento vaginale anomalo», dice il dottor Ditto. «Questo fa sì che le donne si rivolgano presto al ginecologo, e che la diagnosi sia spesso in fase iniziale quando il tumore è ancora confinato all’utero. Il trattamento d’elezione è la chirurgia e oggi, a seconda dello stadio della malattia, sono disponibili terapie mirate».
La chirurgia per via laparoscopica è il principale trattamento in caso di tumori ginecologici, con una sopravvivenza a 5 anni superiore al 90%, quando la diagnosi è allo stadio iniziale. «In presenza di obesità, però, si alza la percentuale di rischio di complicanze a carico dell’apparato respiratorio e di problemi cardiaci durante l’intervento», conclude il dottor Ditto. «All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è stato creato un percorso virtuoso dedicato alle donne obese, con l’istituzione di un Centro di chirurgia bariatrica onco-ginecologica, primo nel suo genere in Italia. Questo percorso è finalizzato ad affrontare la malattia oncologica con una riduzione significativa delle complicanze legate al peso eccessivo».
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.