Puntualmente, come ogni anno, il 25 settembre ricorre il World Lung Day, la giornata Mondiale del Polmone, un’iniziativa globale promossa dal Forum delle Società Respiratorie Internazionali (FIRS), un’organizzazione composta da società scientifiche impegnate nel promuovere la conoscenza delle patologie respiratorie e migliorare la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti. La giornata è dedicata alla sensibilizzazione delle persone di tutto il mondo nei confronti del benessere dei polmoni. E per condividere pensieri, emozioni, fotografie, c’è anche l’hastag #WorldLungDay.
Cosa fare per difendere i polmoni? Intanto, smettere di fumare. Il consumo di prodotti di tabacco, in particolare il fumo, rappresenta il principale singolo fattore di rischio di tumore del polmone, la forma considerata non a caso big killer.
Le analisi epidemiologiche stanno consegnando una nuova fotografia della patologia, che sta diventando sempre più femminile. Nel 2020 in Italia sono state stimate circa 41.000 nuove diagnosi di cancro del polmone (27.550 uomini e 13.300 donne). In sei anni (2015-2021) il tasso di mortalità è diminuito del 15,6% negli uomini, ma è aumentato del 5% nelle donne. Non meno preoccupanti i dati di sopravvivenza a 5 anni, pari al 16% negli uomini e al 23% nelle donne.
C’è molta attesa per l’attivazione del programma di screening sperimentale, rivolto a ex forti fumatori oppure ancora fumatori, che prevede tra l’altro anche l’esecuzione della tomografia computerizzata del torace a basso dosaggio. Lo screening permette di individuare tumori molto piccoli, trattabili con chirurgia mini-invasiva e personalizzata, a tutto vantaggio del recupero rapido della funzionalità respiratoria e una dimissione precoce. Grazie all’esame inoltre è possibile l’identificazione precoce anche di altre patologie fumo-correlate, quali la BPCO, broncopneumopatia cronico ostruttiva. Si tratta della la terza causa di morte in tutto il mondo: ne soffrono 65 milioni di persone e 3 milioni ne muoiono ogni anno.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.