Fare i volontari a casa di chi è malato è entrare in punta di piedi nella vita degli altri. Ma le relazioni di aiuto che nascono sono salde, ben piantate per terra, perché frutto di un aiuto che arricchisce anche chi dona tempo agli altri. L’incontro tra Andrea e Clara lo dimostra.
Per dare l’idea di quello che cerca di fare quando si reca a casa di Clara, Andrea, volontario LILT, trova una definizione che va dritta al punto: “Sono uno scaldino parlante”. Perché con le parole, in quell’accento romano che non ha mai perso, nonostante la sua vita sia da tanti anni a Milano, riscalda la giornata di Clara. Lei è una malata oncologica seguita dai nostri servizi di assistenza. Lui ha scelto di fare il volontario LILT da quando è andato in pensione, spronato dalla moglie che dona il suo tempo all’associazione da oltre 20 anni.
“Mi sono laureato in chimica industriale, per tanti anni mi sono occupato di export; ho girato il mondo come manager: quando mi sono fermato ho pensato di restituire agli altri il mio tempo” racconta Andrea. Una volta fatto il corso di formazione LILT, ha iniziato a occuparsi dell’accompagnamento alle terapie e lo ha fatto per 10 anni. Oggi, invece, è presente allo Sportello socio-assistenziale di via Venezian, una volta alla settimana, per orientare chi arriva nello spazio dove gli assistenti sociali accolgono e seguono chi ha bisogno. Ma è anche un volontario a domicilio; segue diversi malati a casa loro. In questo momento assiste tre donne.
Volontario a casa di Clara
Una volta al mese porta a casa di Clara, paziente di 75 anni di Milano, l’aiuto che LILT le ha segnato. Andrea le consegna anche la spesa e lo fa da 6 mesi.
Andrea anche nel tono di voce usa la modalità calda e accogliente. “Non do mai consigli, su nulla, perché non è giusto e perché non ho il ruolo per poterlo fare: ciò che posso offrire è un po’ di conforto con la mia presenza e l’aiuto di LILT. A volte parliamo con leggerezza, perché anche questo aiuta”.
“Certo che aiuta” incalza subito Clara, che lo ascolta e annuisce.
“Sono felice di far parte della squadra LILT – conclude Andrea – perché posso prendere per mano per qualche ora chi ha bisogno, ascoltare uno sfogo o stare semplicemente in silenzio a guardare”.
Abbiamo sempre bisogno di persone come Andrea. Abbiamo bisogno di nuovi volontari anche per un Progetto di portata europea, dove l’assistenza a domicilio è un punto fermo.