Cerchiamo di renderli bambini come gli altri, come sarebbero se non si fossero mai ammalati. Di restituirli alla normalità. Questo progetto ambiziosissimo, “lunare”, è in realtà fatto di piccole cose, scontate per chi sta bene, per chi non sa quanto sta bene. Come andare dal dentista ed aprire la bocca in maniera sufficiente perché il dentista possa lavorare: verificare l’igiene, se ci sono carie, se la masticazione è adeguata, se sono caduti i denti decidui, se quelli permanenti stanno arrivando al posto giusto. Tanti bambini in cura e curati per tumore questo non possono farlo come gli altri: la bocca si apre poco o non simmetricamente, e allora i dentisti “normali” dei loro compagni rimandano la cura a data da definirsi. In questo caso è “il dentista che ha paura”, non il suo piccolo paziente. Per questo è nato alla fine del 2014 il servizio di odontoiatria pediatrica, dedicato alla pedodonzia, la branca pediatrica dell’odontoiatria che richiede competenze specifiche perché, anche se le patologie da cui sono affetti i bambini sono spesso sovrapponibili a quelle degli adulti, i protocolli terapeutici sono differenti. Nel nostro caso richiede anche la conoscenza delle malattie oncologiche, la delicatezza delle mucose orali dei nostri bimbi, le loro possibili disabilità. Per i nostri pazienti questo servizio è stato un ulteriore passo avanti della cura e della, ove possibile, guarigione globale
Maura Massimino
1 min lettura • Storie • A cura di MazzMedia Srl • Ultimo aggiornamento:
Maura Massimino
Primario Oncologia pediatrica Istituto Tumori di Milano
Primario Oncologia pediatrica Istituto Tumori di Milano