Quest’anno abbiamo alzato i toni.
Abbiamo montato nel cuore finanziario di Milano, in piazza Affari, un’installazione con un messaggio forte che abbiamo voluto accostare a un’opera provocatoria perché avesse ancora più forza.
Non è la prima volta che prendiamo in prestito il Dito di Cattelan per dare impatto ai nostri messaggi. Lo abbiamo già fatto qualche anno fa, quando abbiamo infilato nel Dito un pink ribbon.
Ora siamo tornati qui per lanciare un altro appello.
La fotografia di fumo e fumatori che abbiamo scattato quest’anno con la consueta ricerca ci ha presentato un quadro preoccupante del fumo in Lombardia, non dissimile da quello nazionale.
Prevale un fumo misto sempre più insidioso, complici prodotti seducenti, una comunicazione accattivante, un marketing attento ai trend. Un fumatore su 3 utilizza dispositivi a tabacco riscaldato e uno su quattro fa uso di svapatori con liquidi contenenti nicotina.
Ci illudono che il vapore sia innocuo, che riscaldare sia diverso da bruciare.
Abbiamo bisogno di messaggi forti per aprire gli occhi davanti agli inganni suadenti dell’industria del tabacco.
Il fumo misto (tradizionale ed elettronico) è solo un modo per aggiungere tabacco al tabacco. E di aggiungerlo nei nostri polmoni, nell’aria che respiriamo e nell’ambiente in cui viviamo.
La ricerca che presentiamo oggi è anche un campanello di allarme: la prima sigaretta prima dei 16 anni per metà degli intervistati più giovani.
Questo è un problema sociale prima che salutare, visto che è vietato l’acquisto di sigarette ai minorenni. E potremmo estendere la riflessione sul consumo di alcol tra i giovanissimi.
Come presidente di LILT sento il dovere di rafforzare la missione di informazione corretta sui danni di ogni tipo di sigarette: tradizionali, arrotolate, elettroniche e a tabacco riscaldato.
E sono sempre più convinto del valore della missione educativa di LILT nelle scuole primarie e secondarie.
Il 25 maggio ho premiato 300 piccoli Agenti 00Sigarette che si sono distinti nel percorso educativo affrontato con LILT, in rappresentanza dei 10 mila che ogni anno incontriamo con le nostre attività nelle scuole. Ho percepito il loro entusiasmo e ho ascoltato le loro parole sincere contro il fumo.
Serve l’aiuto di tutti per sedimentare la cultura della salute nelle giovani generazioni perché diventino cittadini di domani smoke free. È un lavoro di rete in cui LILT sta facendo la sua parte da 50 anni e continua a farla. Noi ci siamo.