Location: Hotel Tiziano, Milano
Una familiarità che parte da lontano, la scomparsa di una persona amata, i controlli diagnostici serrati. Nella vita di Ilaria, il tumore è un compagno invadente. Da giornalista, ha scelto di combatterlo al fianco di LILT con l’arma della sensibilizzazione, fiduciosa in una nuova generazione sempre più informata e capace di prendere coscienza di quanto è importante la prevenzione.
Giornalista sportiva e politica, Premio LILT For Women 2020 per la costanza con cui da anni promuove attivamente i diritti delle donne in ambito sociale, lavorativo e sanitario.
Ha prestato il suo volto alla Mostra perché crede che fare rete sia necessario per diffondere il concetto di prevenzione che, insieme alla ricerca, permette di salvare quante più vite possibili.
Come ti senti con i guantoni indosso per combattere i tumori?
Molte donne sono mancate per tumore al seno e all’utero per mancanza di prevenzione e di informazione sull’importanza della diagnosi precoce. Siamo una generazione potenzialmente molto informata che deve prendere coscienza di quanto succede e di quanto è importante la prevenzione.
Una giornalista come può essere una fighter attiva?
Innanzitutto puoi usare il tuo ascendente per comunicare tutto questo. Una giornalista può fare più presa di altri. Ha un network ampio ed efficace. Infatti sono molto felice quando la mia comunicazione va in questa direzione.
Ti senti una donna prevenuta?
La mia è una famiglia sottoposta a diagnosi regolare per una importante famigliarità. Ho perso mia sorella qualche anno fa. Personalmente, credo di condurre una vita estremamente sana. Col passare degli anni ho apprezzato molto di più la qualità della vita legata al movimento fisico. Sono una che ha parlato per anni di sport ma facendone pochissimo. Zero. Buon metabolismo. Con la pandemia abbiamo riscoperto il bisogno di fare movimento. Non ho mai visto tanti milanesi, romani, newyorkesi e ovunque a fare jogging.
Join the Fight: la mostra
Donne ma anche uomini simbolicamente armati di guantoni rosa. Fighter che lottano al nostro fianco contro il tumore in modi diversi. 16 storie di determinazione non comune, unite da un unico filo conduttore: la volontà di non arrendersi mai. A firmare gli scatti è Giovanni Diffidenti, fotogiornalista di prestigio internazionale. I pannelli saranno esposti dal 19 al 31 ottobre in via Montenapoleone.