Giovedì 6 maggio, con una picconata simbolica, abbiamo celebrato i lavori di ristrutturazione della futura Casa LILT di Monza. Una mattinata di grande importanza per la città, che in autunno vedrà aprire le porte del più grande polo di prevenzione oncologica della Brianza. Con noi il sindaco di Monza Dario Allevi, attento nel ricordare l’impegno di LILT verso il capoluogo negli ultimi cinquant’anni.
Sostenere la ricerca, la cura e l’assistenza significa dare ossigeno alla speranza: per questo siamo orgogliosi di avere qui a Monza Casa LILT. Un segnale straordinario che mi lascia letteralmente senza fiato e senza parole. È doveroso per me essere oggi al fianco di questa associazione che da anni fa un lavoro meraviglioso per la nostra città e per la nostra comunità. Un’associazione che ha davvero deciso di buttare il cuore oltre l’ostacolo: questa trasformazione permetterà infatti di intensificare i numeri delle visite, già incredibilmente alti. Stiamo parlando di 21mila esami che, dopo i lavori, arriveranno a 36mila. So bene quante persone già oggi individuano in questo luogo il loro punto di riferimento per la prevenzione, per i corretti stili di vita, per la cura e per il supporto psicologico. Una presenza di mezzo secolo in città, quella di LILT, a servizio della salute pubblica, in cui la parola chiave è alleanza: alleanza con le altre strutture sanitarie di eccellenza, con il generoso mondo del volontariato, con le istituzioni cittadine. Come amministrazione non si può che essere orgogliosi di tutto ciò. E’ una grande fortuna vivere in una città dove esiste un sistema sociosanitario eccellente, come è stato purtroppo dimostrato in questi due anni di pandemia. Due anni in cui l’ospedale, travolto da questo tsunami, ha dovuto occuparsi solo di Covid a scapito della prevenzione oncologica. Diventa ancora più importante dunque che ci siano delle soluzioni alternative alle prestazioni ospedaliere perché, come abbiamo visto, può succedere sempre qualcosa che altera l’ordinaria amministrazione.
Quando mi incontro con altri colleghi racconto tutte le bellissime esperienze che convivono in questa città e spesso li vedo sgranare gli occhi. Sono tanti i motivi che mi rendono orgoglioso di essere sindaco di Monza, l’assistenza sanitaria primo fra tutti. Ringrazio allora tutte le persone che lavorano in LILT. E a quanti stanno vivendo la lotta contro il cancro ribadisco l’invito a chiedere il giusto sostegno per non sentirsi soli e per condividere i migliori percorsi personalizzati di cura e di guarigione.