L’accorata testimonianza di Daniela Bisotti, educatrice LILT presso la Struttura Complessa di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. In prima linea nell’accoglienza dei bambini e ragazzi ucraini malati di tumore.
Gli arrivi dei piccoli pazienti oncologici sono costanti in questi giorni. Arrivano da uno degli ospedali presi di mira dai bombardamenti, altri erano riparati nei bunker senza possibilità di proseguire le terapie.
Alcuni sono stati ricoverati, altri, quelli che possono proseguire le terapie in ambulatorio, vengono dimessi. Per poterli dimettere è importante riuscire ad offrire loro un luogo dove poter andare: a casa non possono tornare.
In questa situazione non basta il supporto che normalmente garantiamo ai piccoli pazienti oncologici, le necessità che emergono sono tantissime, senza l’aiuto di LILT non riusciremmo a far fronte alla situazione e ad andare incontro alle necessità di queste persone.
Per noi operatori e per il personale medico è fondamentale che si sentano ben accolti che si fidino di noi.
Normalmente i momenti di svago sono preziosi per l’avvio della relazione di supporto, con queste mamme e bambini è più difficile. Sono spaesati, non conoscono l’inglese, tantomeno l’italiano. Le mamme sono chiuse, non sorridono. Hanno perso tutto.
Una mamma ci raccontava del bombardamento della sua casa avvenuto solo qualche ora prima… Non sanno quale sarà il loro futuro, hanno lasciato indietro la famiglia. Cerchiamo di metterli in stanza insieme, per facilitare il dialogo almeno tra loro.
I bambini sono più tranquilli, abbiamo regalato loro qualche gioco per aiutarli a rompere il ghiaccio. Piano piano hanno iniziato a partecipare ai nostri laboratori e ai giochi che proponiamo. Hanno imparato a dire grazie e ciao e poi .. poi gesticoliamo tanto: un sorriso e un pollice in su sono il nostro linguaggio quotidiano!
Continuare ad offrire supporto ed assistenza è fondamentale per il prosieguo delle terapie. Paradossalmente stare qui in ospedale li fa sentire al sicuro, fuori non sanno dove andare. Arrivano con dei sacchetti, a volte non hanno nemmeno una valigia, uno zaino. Forniamo anche quelli prima di dimetterli.
Questo progetto per me è fondamentale, senza l’aiuto di LILT non riusciremmo a far fronte alla situazione e ad andare incontro alle necessità di queste persone.
LILT ha risposto all’appello dell’Istituto dei Tumori di Milano, attivando un progetto di accoglienza e supporto ai bambini ucraini malati di tumore assistiti dal reparto.