Cecilia: a dicembre la scoperta di un tumore, oggi cancer survivor

4 min lettura Storie A cura di Redazione LILT Ultimo aggiornamento:
Cecilia: a dicembre la scoperta di un tumore, oggi cancer survivor

Non sarà presente al Cancer survivor day ma si sente una sopravvivente. Cecilia ci ha raccontato la scoperta del suo tumore ovarico nel 2021 e di come sia fondamentale avere un supporto per riprendere a vivere.

Tre anni fa, il 25 dicembre, Cecilia (nome di fantasia) si sente male e qualche giorno più tardi scopre di avere un tumore alle ovaie. Dopo il percorso di terapie, oggi sta meglio e prosegue a fare numerosi controlli. Frequenta lo Spazio Parentesi, il nostro luogo rigenerativo per pazienti ed ex-pazienti oncologici e i loro familiari. In occasione del Cancer survivor day, il 22 giugno, ci racconta la sua storia.

La scoperta del tumore

Il giorno di Natale, nel 2021, Cecilia comincia ad avere strani dolori, simili a quelli di un’appendicite. Si reca al pronto soccorso dove il suo problema ai medici sembra una cisti.

“Due giorni dopo però sono stata ancora male e sono stata operata d’urgenza”, ci racconta Cecilia, che oggi ha poco più di sessant’anni e di lavoro, che ha ripreso nel 2023, fa l’insegnante. L’intervento di Cecilia va bene, lei non ha il tempo per realizzare cosa le stia accadendo. “Un tumore ovarico in una fase uno”, le dicono i dottori.

“Una massa circoscritta in una fase iniziale che però è stata risolta bene”, ci racconta lei. Adesso, a distanza di qualche anno, Cecilia non è più in cura ma sta svolgendo i programmi di controllo. E’ una cancer survivor.

Un’esperienza così forte, dolorosa e faticosa come quella di un tumore ti cambia la prospettiva e la qualità dei rapporti e apprezzi la bellezza di cose molto semplici

Cecilia, cancer survivor

Quando tutto sembra finito, subentrano i controlli

Dopo le chemio, che per Cecilia sono state complesse perché “avevo valori dei globuli molto bassi e a volte le ho dovuto rimandare”, la donna inizia una nuova fase delle sua vita, quella dei “numerosi controlli in cui hai sempre paura possa accadere qualcosa ma, come mi ha detto l’oncologa, la chemio prima o poi finisce. Ci sono inciampi e intoppi ma prima o poi termina“.

Oggi Cecilia ha “problemi di grande stanchezza, forse anche un po’ strascico delle terapie”. Da qualche mese frequenta lo Spazio Parentesi dove si sta “trovando molto bene. Prima vivevo giornate lunghe e vuote caratterizzate da pensieri bui e cupi e non potevo lavorare. Il fatto di avere appuntamenti settimanali mi ha aiutata tantissimo per scandire meglio le mie giornate. Lo Spazio Parentesi è un luogo molto accogliente e le persone che lo frequentano hanno avuto storie simili, c’è un senso di solidarietà“.

Per Cecilia l’esperienza alla LILT è stata veramente fondamentale: “un supporto che è andato a dare un senso di vita alle mie giornate. Si va avanti nella bellezza, nella qualità delle cose e lo Spazio Parentesi cura proprio i contatti umani, con cose belle che nutrano il corpo e la mente”, aggiunge.

Quanto è importante avere il giusto supporto

Quando si ha un tumore, è fondamentale avere un sostegno. Parole di conforto Cecilia le ha trovate in “una giovane psicologa specializzanda che durante le chemio all’ospedale Mangiagalli di Milano mi ha aiutata davvero. E’ riuscita a dire quelle piccole e poche cose importanti”.

Ad esempio, la psicologa le ha detto che “nel momento delle cure una persona ha in mente di arrivare in vetta, ma quando ci arriva poi c’è un altopiano e infine la discesa”. E per Cecilia è stato così perché “finita la cura è un grande sollievo ma c’è la seconda fase: controlli, stress, esami e bisogna imparare a conviverci per poi tornare a vivere”.

Anche a livello familiare Cecilia ha avuto un sostegno: sua figlia. Mentre “per il resto ho preferito non raccontare quello che stavo vivendo, a parte qualche amica, perché non volevo pietismi, sono molto riservata caratterialmente”.

Come si vive da cancer survivor

Dopo il tumore Cecilia ci dice che riesce “ad apprezzare di più la qualità della vita, non tanto in un orizzonte temporale ma cambia proprio il sapore delle cose. Anche quelle piccole ti danno grande gioia. Un’esperienza così forte, dolorosa e faticosa come quella di un tumore ti cambia la prospettiva e la qualità dei rapporti e apprezzi la bellezza di cose molto semplici”.

Lei non sarà presente il 22 giugno al Cancer survivor day perché sarà in vacanza ma pensa che lo yoga sia uno strumento fondamentale per alleviare alcuni problemi causati dal tumore. Cecilia praticava yoga già prima e lo fa anche adesso alla LILT. “Credo che quello del 22 sia un incontro importante, sicuramente sarò presente il prossimo anno”, conclude.

Redazione LILT
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