Carlo Alfredo Clerici

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Carlo Alfredo Clerici

I bisogni più grandi spesso restano invisibili. È il caso delle difficoltà di comprensione legate all’appartenenza ad una diversa cultura. E mentre la società diventa sempre più multietnica, il sistema sanitario pubblico (e generalmente anche quello privato) non ha potuto contare spesso su risorse dedicate per facilitare la comunicazione e la relazione con i pazienti stranieri che non parlano l’italiano. Eppure, comunicazione e relazione sono ancora più importanti nei settori più evoluti e più complessi della cura dove è essenziale che pazienti e famiglie comprendano e condividano con i curanti il percorso di terapia. Nei contesti pediatrici il problema è ancora più sentito perché è necessario che i genitori possano comprendere senza ombre il piano terapeutico proposto dai clinici per prendere consapevolmente decisioni che riguardano il proprio figlio. Nell’attività clinica quotidiana il supporto offerto dalla LILT permette di disporre di mediatori linguistici indispensabili per comunicare con l’intera varietà di culture dei pazienti curati e talvolta ha permesso di facilitare l’accesso a risorse sanitarie anche di genitori fragili la cui condizione, se non adeguatamente curata avrebbe inciso negativamente su una situazione già complessa. Il supporto si è rivelato negli anni indispensabile e estremamente apprezzato dagli operatori e dagli utenti.

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Carlo Alfredo Clerici
Psicologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano