L’insegnante di yoga, Francesca Senette, spiega un approccio dolce all’attività fisica che riduce le tensioni muscolari, utile per chi lavora in ufficio o ha una ridotta mobilità.
Niente tappetino ma una sedia. Si pratica così una forma particolare di yoga, accessibile e sicura per tutti. «Lo yoga sulla sedia è una pratica che va bene per le persone anziane, per chi ha una mobilità ridotta, compresa una disabilità», racconta Francesca Senette, insegnante di yoga. «La trovo adatta però anche per i principianti assoluti che si avvicinano per la prima volta allo yoga: è un approccio dolce che non fa sentire le persone a disagio, oppure inadeguate. È utile infine per chi lavora in ufficio, perché in questo modo può praticare una forma di movimento “on demand”, a favore di una riduzione delle tensioni alle spalle, al collo e alla schiena».
La guida è importante
Anche lo yoga sulla sedia richiede una guida. «Le diverse posizioni vanno impostate da un insegnante per evitare errori», avverte Francesca Senette. Alcuni movimenti, però, per iniziare si possono praticare da sé. Eccoli. Con una raccomandazione: evitare sedie con le rotelle, oppure senza gli appositi antiscivolo.
Come praticare lo yoga sulla sedia: esercizi pratici
Seduti sulla sedia, schiena per diritta, gomiti e braccia rilassati, appoggiare le mani sulle gambe. Inspirare aria dalle narici e seguire il respiro con la mente lungo il suo percorso.
Espirare lentamente. «E’ già un ottimo esercizio se si riesce a rilassarsi e a respirare in maniera consapevole e profonda per almeno 4 minuti», sottolinea Senette.
Con molta lentezza muovere il collo, portare il naso verso il cielo con attenzione, poi ruotare a destra e a sinistra.
Ruotare all’indietro le spalle arrivando fino alle orecchie e poi tornando indietro: ripetere per dieci volte, inspirando ed espirando. Praticare lo stesso esercizio con il movimento all’inverso.
Distendere le braccia davanti a sé e fare come dei ciao con le mani. Ripetere dieci volte con le braccia in alto, e altrettante con le braccia aperte a croce.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.