Il 22 febbraio si celebra il World Thinking Day, una giornata per riflettere sul potere dei pensieri e sulla loro gestione, ispirata alle scout di tutto il mondo.
Sabato 22 febbraio è il World thinking day, una ricorrenza voluta da alcune scout durante una loro conferenza, con lo scopo di avere una giornata speciale per dedicare il loro pensiero a guide ed esploratrici in tutto il mondo. Era il 1926 e da allora, si celebra ogni anno con un pensiero differente. Il tema di quest’anno? Embrace the possibility, cioè, abbraccia le possibilità.
La potenza dei pensieri
Ma quella del 22 febbraio è anche una giornata per pensare ai pensieri. Un gioco di parole? Non più di tanto. Secondo alcuni studi, il cervello elabora ogni giorno circa sei mila pensieri. Li “mettiamo a fuoco” tutti? No, solo una minima parte. Gli altri esistono comunque, ma li avvertiamo solo inconsciamente. E questo, non ci fa bene.
La conseguenza dei pensieri negativi
Sono infatti quasi sempre pensieri negativi, che riguardano discussioni, problemi sul lavoro, in famiglia, che portano a “ruminare”, a far affiorare dispute e questioni future da affrontare. Risultato? Un sonno disturbato, con la mente già attiva al risveglio, irritazione oppure malinconia durante il giorno, senza un’apparente ragione.
Tecniche per concentrarsi su pensieri positivi
Che cosa si può fare allora? Imparare a domare i pensieri inconsci fornendo alla mente cibo positivo, per evitare che si distragga. Già, perché è proprio quando la mente sfugge al controllo che possono affiorare i pensieri più “molesti”.
Sì allora a prendersi del tempo per una passeggiata la mattina prima che inizi la giornata, oppure per qualsiasi altra cosa che faccia piacere, come l’accudimento delle piante, un hobby. E per evitare che la mente si distragga, cantare una canzone, recitare una poesia, e concentrarsi sulle parole. È una strategia da adottare anche la sera, per predisporre la mente a un sonno appagante e domare con il tempo il “borbottio” della mente. Buoni pensieri a tutti!
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.