Cosa cambia, dove non si indossa più, dove resta ancora obbligatoria e dove consigliata: tutto quello che c’è da sapere.
A partire dal primo maggio è entrata in vigore l’ordinanza che riguarda l’uso delle mascherine e che resterà fino al 31 dicembre 2023. Con una raccomandazione che rimane sempre valida: portare comunque con sé una mascherina, da indossare in caso di affollamento, come può accadere sui mezzi pubblici.
Mascherina, sì in questi luoghi
La mascherina va indossata obbligatoriamente da lavoratori, utenti e visitatori nelle strutture sanitarie all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani oppure immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura, e che verranno identificati dalle Direzioni Sanitarie delle strutture sanitarie stesse. In generale, si tratta di strutture sociosanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.
Qui la mascherina è a discrezione
Nelle altre strutture sanitarie, diverse da quelle indicate, e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo di mascherine da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria.
Chi è escluso
Non hanno l’obbligo di indossare le mascherine i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità.
Mascherine: cosa fare negli studi medici?
Negli ambulatori medici, indica l’ordinanza, la decisione sull’utilizzo di mascherine resta alla discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. A questo proposito, la FIMP, Federazione medici pediatri e la FIMMG, Federazione medici di medicina generale, hanno avviato un tavolo tecnico al fine di definire dei criteri omogenei, validi per tutti. Nell’attesa, vale la regola di seguire le indicazioni del singolo medico.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.