Il 18 marzo è la Giornata mondiale del riciclo. Una data che fa riflettere sui tanti sprechi quotidiani e aiuta a fare tesoro delle abitudini più oculate del nostro passato. Riciclare fa risparmiare ed è una scelta sostenibile. Scopri come e cosa può avere una seconda vita.
Non è più tempo di gettare, ma di riciclare il più possibile, nel rispetto dell’ambiente e del momento che si sta affrontando, dal punto di vista sociale ed economico. Un impegno, questo, che riguarda tutti, i Governi, le Aziende, ma anche il singolo individuo e che viene ben espresso nel corso della Giornata Mondiale del riciclo che da cinque anni si tiene il 18 marzo.
Dati alla mano, le previsioni dicono che grazie al riciclaggio si potrà risparmiare oltre un miliardo di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030. E gli esempi di attività rivolte proprio verso questo obiettivo non mancano.
È di pochi giorni fa ad esempio la proposta da parte dell’Unione Europea di modificare, dov’è possibile, la dicitura relativa alla data di scadenza: accanto alla scritta “da consumarsi preferibilmente entro il…”, si potrà aggiungere anche la dicitura “spesso buono oltre il…”.
Mentre arriva dalla Lombardia il progetto “Parrucca viaggiatrice”, che prevede l’uso della parrucca fino a fine trattamento, per poi passarla a un’altra paziente che ne ha necessità.
Ma cosa si può fare a casa propria? Ecco alcuni suggerimenti.
In cucina
- Brodo del riciclo. Immergere separatamente in acqua bollente gli scarti di ortaggi, carni e pesci e lasciare cuocere per un’ora circa, a fiamma bassa. Filtrare e utilizzare per minestre, risotti, salse.
- Croste di formaggio. Pulire bene la crosta del formaggio, come quella del parmigiano, e conservarla al fresco. A pezzetti, si può aggiungere alla minestra, come facevano le nonne.
- Bucce fritte. Lavare con cura le patate, in modo da recuperare le bucce quando si pelano. Condire con spezie, friggerle e servirle ben calde. Lo stesso si può fare con le bucce di zucchine e di carote.
In casa
- Riciclare le maglie. Se ci sono maglie che non si possono donare, perché danneggiate, tagliarle a quadrotti e preparare delle coperte, per casa propria oppure da regalare a chi ne ha necessità.
- Organizzare uno swap party. È un vero e proprio baratto: ogni amica porta abiti e scarpe che non indossa più, in modo da scambiarli con indumenti portati da altri.
- Nuova vita ai mobili. I mobili possono anche subire dei cambiamenti d’uso. Un esempio? Il mobiletto in bagno, eliminate le antine e dipinto con un colore diverso, può essere appeso in cucina con i barattoli delle spezie.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.