La metà delle persone che soffrono di diabete non lo sanno. Un dato che deve far riflettere, anche perché se non si interviene, entro il 2045 saranno oltre 700 milioni gli abitanti del mondo con diabete. Per questo, il 14 novembre come tutti gli anni, si accendono i riflettori su questa importante malattia, con la possibilità di effettuare controlli, informarsi.
I sintomi del diabete
Come tutti gli anni, anche in questa “Giornata” è alta l’attenzione nei confronti della diagnosi precoce. È bene quindi parlarne col medico e sottoporsi al controllo dei valori della glicemia nel sangue. Attenzione se è presente una strana sete simile all’arsura che si prova quando si sta molto senza bere e un improvviso aumento delle volte in cui si deve andare in bagno. Sono questi i sintomi più classici del diabete a qualsiasi età. Ma anche un dimagramento improvviso, oppure una continua sensazione di stanchezza e di malessere generale, che non sono giustificati, devono far sospettare la presenza di una forma di diabete, soprattutto se in famiglia ci sono già dei casi precedenti della stessa malattia. È maggiormente a rischio infatti chi ha un genitore oppure il fratello già con una diagnosi di diabete, ma non solo. Il rischio può esserci anche per chi è obeso e chi soffre di dislipidemie, cioè ha un livello elevato di grassi nel sangue. Per quanto riguarda le donne poi, giocano un ruolo nel favorire la malattia anche avere sofferto di diabete durante la gravidanza oppure essere affette da sindrome dell’ovaio policistico.
Diabete e accesso alle cure
Il tema della Giornata Mondiale del Diabete di quest’anno è “L’accesso alle cure per il diabete: se non ora quando?”. Un argomento importante: oggi tre persone su quattro con diabete vivono in Paesi a reddito medio basso e nel 50% dei casi, chi ha necessità di insulina non può accedervi. Anche in Italia le criticità non mancano. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale garantisce la fornitura di molti farmaci e device per il diabete, a titolo del tutto gratuito. Ma questo non avviene in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, a causa delle differenze regionali di accesso a farmaci e device innovativi.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.