Ripartono le attività di Salute senza frontiere, il nostro programma di educazione alla salute rivolto alle comunità straniere, in partnership con Fondazione ISMU ed EngageMinds Hub, e finanziato parzialmente dal Community Award Program 2021 di Gilead.
Con questa edizione intendiamo proseguire le attività di sensibilizzazione sulla prevenzione oncologica dei migranti in Italia e trasferire il modello di educazione alla salute LILT formando altre associazioni interessate.
La storia di Salute senza frontiere
Salute senza frontiere ha mosso i primi passi nel 2017. Il progetto è nato da un’attività pilota di educazione alla salute dedicata alle donne straniere in collaborazione con Fondazione ISMU. Qui è stato possibile rilevare un crescente interesse delle comunità straniere sul tema della prevenzione oncologica che ha portato alla seconda e ad una terza edizione di Salute senza frontiere.
Ultimo step in programma è previsto per il biennio 2021-2022. Porterà alla realizzazione di azioni per modulare su scala nazionale il modello LILT di educazione alla salute e coinvolgere tutta la popolazione, anche quella maschile, notoriamente più reticente nell’affrontare tematiche legate alla prevenzione oncologica.
Gli ambasciatori LILT della salute
Proseguiranno anche per questa edizione le attività di sensibilizzazione alle comunità straniere grazie al supporto degli ambasciatori LILT della salute. Fil rouge nelle tre edizioni di Salute senza frontiere, il peer educator assume un ruolo centrale nell’aiutare LILT a diffondere la cultura dei corretti stili di vita nelle comunità straniere di riferimento. Noti come ambasciatori LILT della salute, i peer educator sono alla base del modello di educazione proposto da LILT. Si tratta di membri della comunità, che si sono distinti al loro interno per capacità di leadership, di comunicazione e di fiducia e che, grazie al lavoro di rete di LILT con le associazioni migranti, scelgono di sposare il progetto coinvolgendo dal basso i propri connazionali. Le attività di sensibilizzazione si svolgono all’interno dei centri di aggregazione delle comunità, a cura di un’équipe di medici e operatori sanitari di origine straniera che parlano la lingua madre dei partecipanti e ne condividono la cultura di appartenenza.
Il corso di formazione
Obiettivo di questa nuova edizione di progetto è trasferire il nostro modello di educazione alla salute su altri territori nazionali per creare un effetto moltiplicatore e strumenti di sostenibilità per le popolazioni straniere in forma molto più estesa.
Le tematiche:
- Dodici anni di LILT al fianco delle comunità straniere
- Salute, malattia e prevenzione nell’ambito delle migrazioni
- La salute dei migranti e l’accesso ai servizi socio-sanitari
- Discriminazioni e pregiudizi in ambito sanitario
- Medicina partecipativa e strategie di health engagement
Attualmente, è in corso lo scouting delle associazioni non profit che operano con le comunità straniere presenti in Italia interessate a seguire le formazioni a cura dell’équipe di LILT, di Fondazione ISMU e di EngageMinds Hub. I momenti di formazione coinvolgeranno inoltre altre sezioni provinciali dell’associazione: LILT Bologna, LILT Campobasso, LILT Catanzaro e LILT Lecco.
La ricerca
Fondazione ISMU valuterà l’impatto delle attività di sensibilizzazione e formazione realizzate nelle precedenti edizioni. EngageMinds Hub, centro di ricerca dell’Università Cattolica di Milano, si occuperà della supervisione scientifico-metodologica che porterà alla definizione e alla standardizzazione del modello LILT nell’ottica di renderlo trasferibile ad altri contesti nazionali.
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Il progetto è stato parzialmente finanziato dal Community Award Program 2021 di Gilead.
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