Si allarga la rete delle nostra attività di volontariato con la sigla dell’accordo con l’ASST
Grande Ospedale Metropolitano Niguarda. Con tale convezione, siamo la prima associazione che entra a fare parte della Breast Unit (BU) dell’Ospedale Niguarda.
Più di 53.000 donne all’anno si ammalano di tumore alla mammella in Italia; l’alta incidenza vede una altrettanto alta percentuale di guarigione, se la diagnosi è precoce e la cura avviene nei Centri di Senologia dedicati che rappresentano dei modelli eccellenti di organizzazione ed integrazione.
“Per LILT essere accanto al centro di senologia di Niguarda, una tra le eccellenze sanitarie milanesi, per lo sviluppo della Breast Unit rappresenta un traguardo importante e un’esperienza che, senza dubbio, farà del bene alle donne operate al seno, ma farà del bene a tutti noi; arricchirà il nostro bagaglio conoscitivo, esperienziale e soprattutto emotivo – afferma Simonetta Sborea, responsabile del settore Assistenza e Volontariato di LILT -. Inoltre, LILT apprezza la ricchezza di poter costruire, passo dopo passo, un nuovo progetto in sintonia con un gruppo di lavoro professionale e coeso. Tutto questo, si inserisce in modo armonico nel programma di assistenza ai malati di tumore che LILT ha creato sin dalle sue origini con l’obiettivo di restituire alla parola ‘assistere’ il suo significato originario: stare accanto, accompagnare chi soffre nel suo cammino attraverso la malattia e aiutarlo ad affrontare i problemi a essa connessi”.
Le Breast Unit “prendono in cura” le donne attraverso un percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo che coniuga clinica ed umanizzazione grazie alla presenza, nel team multidisciplinare, delle Associazioni di volontariato e che, attraverso la relazione di aiuto/variante psico-sociale, supportano le donne e le loro famiglie in questo delicato momento, accompagnandole con sensibilità durante il percorso stesso.
Nello specifico, i volontari LILT si occuperanno di attività come: informazione su accesso e funzionamento del centro e sul percorso terapeutico; ascolto e relazione d’aiuto; presenza durante le cure (supporto nel recupero psico-fisico durante e dopo la malattia, accompagnamento alle terapie, assistenza e consigli estetici, attivazione di eventuale mediazione culturale per gli stranieri, ecc.); umanizzazione della Breast Unit (continuità, presenza funzionale alla paziente..); collaborazione per rilevazione dati statistici (numero delle donne accolte nell’anno, ore attività volontariato, acquisti per il centro, numero attività formative e informative a favore di pazienti ecc.).
“Per la Breast Unit di Niguarda aver siglato la convenzione con la LILT rappresenta un cambiamento di rotta fondamentale nel nostro quotidiano impegno contro il Tumore Mammario – sottolinea Antonio De Luca, Responsabile della Breast Unit -. La nostra Breast Unit è riconosciuta nell’elenco delle strutture accreditate da Regione Lombardia, avendo tutti i requisiti richiesti per poter curare al meglio il tumore della mammella. Mancava il supporto fondamentale di una Associazione come LILT che opera anche con il fondamentale supporto dei volontari. Adesso siamo veramente al completo. La LILT rappresenta l’Associazione principe che ha fatto la storia del no profit oncologico del nostro Paese e la sua presenza a Niguarda fa la differenza confermando la profonda convinzione dell’Ospedale che crede in una cura che sia la sintesi di: ricerca, scambio di saperi, considerazione della persona, formazione e solidarietà”.
Simonetta Sborea, responsabile del settore Assistenza e Volontariato di LILT, e il senologo Antonio De Luca, Responsabile
della Breast Unit di Niguarda, con la sua Equipe, sono già al lavoro per programmare le attività e condividere i servizi che l’associazione offre ai pazienti oncologici.
È già in corso il reclutamento dei volontari che entreranno nella squadra del Centro di Senologia. Per la selezione, la LILT amplierà i requisiti per le candidature ammettendo alle attività di tipo assistenziale anche persone che hanno avuto un’esperienza oncologica personale. Una scelta operata su suggerimento dei senologi e su consiglio degli psico-oncologi e dei case manager che collaborano alla selezione, perché chi ha vissuto in prima persona la malattia può entrare più facilmente in sintonia con le pazienti e rappresentare quella cultura sanitaria che apre nuovi orizzonti lungimiranti e creativi.