La pandemia ha scoraggiato la buona abitudine di mettere in calendario visite ed esami di diagnosi precoce oncologica. Dai dati raccolti all’interno dei nostri Spazi Prevenzione LILT è emerso che, a causa del lockdown, gli accessi negli ambulatori nel 2020 sono diminuiti di un quarto (24,98%) attestandosi intorno a 83.500 a fronte degli oltre 111mila dell’anno precedente.
Un trend preoccupante che rivela un generale momento di impasse per la diagnosi precoce. Anche il Servizio Sanitario Nazionale registra 2 milioni di screening oncologici in meno (tra mancati inviti durante il lockdown e mancate adesioni dopo) nei primi nove mesi del 2020 rispetto all’anno precedente, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Screening.
Per contrastare questa tendenza, con lo spirito di servizio che contraddistingue la sua missione, LILT ha messo in campo tutte le sue risorse, e anche i suoi volontari, per garantire ambulatori aperti e sicuri alla prevenzione dall’inizio della pandemia ad oggi. E ha garantito le sue tradizionali iniziative di sensibilizzazione – come la Campagna Nastro Rosa per le donne o MoveMen per gli uomini – offrendo circa 2mila visite gratuite.
Tuttavia, è stata evidenziata la crescita dei nuovi utenti (36,2% di cui il 70% compreso tra i 30 e i 60 anni in maggioranza donne) e l’aumento di prestazioni nei mesi estivi (+36,7% in agosto e +11,9% a settembre rispetto agli stessi mesi del 2019) sono segnali positivi di una rinnovata disponibilità a programmare i controlli di diagnosi precoce.
I dati registrati confermano il primato della senologia, che rappresenta il 44,5% tra visite ed esami effettuati (visita senologica, mammografia, ecografia).
Per quanto riguarda la dermatologia, è interessante notare che anche negli Spazi LILT si conferma l’aumento dei casi di melanoma, che in Italia ha avuto una percentuale di crescita del 20% nell’ultimo anno. Tra i nevi asportati, infatti, più di uno su tre è risultato positivo ed è stato classificato principalmente come melanoma (18,4%) e basalioma (13,9%).
In ambito ginecologico, la prevenzione del tumore alla cervice attraverso il pap-test ha evidenziato il 2% di casi positivi, con il 35,5% di casi di infezione da papillomavirus (lesione basso grado); il 32,6% di casi di CIN 1 (lesione basso grado); il 22,4% casi di CIN 2-3 (lesioni alto grado, precancerosi). Maglia nera, invece, per le visite urologiche, che rappresentano appena l’0,8% di tutte le prestazioni offerte negli ambulatori, a conferma di una scarsa prevenzione maschile.
“Attenzione che il Covid non diventi una scusa per procrastinare la diagnosi precoce. Vogliamo leggere con fiducia i segnali di ripresa dell’attività dei nostri ambulatori, come segno di consapevolezza dei rischi che il ritardo diagnostico può comportare. Ricordiamoci che il tumore nel mondo miete più vittime del coronavirus. Anche per il 2021 LILT ha un programma molto chiaro: garantire opportunità di diagnosi precoce in piena sicurezza, proseguire il lavoro di riqualificazione degli spazi, offrire percorsi di prevenzione completi e personalizzati”, spiega Marco Alloisio, presidente di LILT Milano e Monza Brianza.
Aggiunge il Direttore Sanitario degli Spazi LILT, Gianfranco Scaperrotta: “LILT è riconosciuta come punto di riferimento per la diagnosi precoce oncologica perché così è scritto nel suo DNA. Nei nostri ambulatori si trovano medici specializzati provenienti dai centri di eccellenza oncologica del territorio, attrezzature diagnostiche di ultima generazione, programmi di prevenzione innovativi e predittivi, come il MammoRisk per stratificare il rischio della donna di ammalarsi di tumore al seno e personalizzare il suo percorso diagnostico di prevenzione. Questo è il contributo di LILT contro le conseguenze della pandemia, che rischiano di essere molto gravi per la salute”.
Nell’anno che si è concluso, LILT ha avviato il rinnovamento dei suoi ambulatori distribuiti sul territorio di Milano e Monza Brianza, che proseguirà anche nel 2021, e ha ampliato l’offerta con l’introduzione di nuovi servizi, come gli interventi di chirurgia ambulatoriale – per ora disponibili allo Spazio LILT di Sesto San Giovanni –, e le nuove ecografie. Inoltre, ha completato l’aggiornamento delle apparecchiature diagnostiche, introducendo il mammografo digitale con tomosintesi anche nell’ambulatorio di Sesto.