Ascoltare, Accogliere, Sostenere. Ogni azione è preziosa e ha un volto che sorride, mani che aiutano, uno sguardo che abbraccia. Sono i gesti preziosi dei volontari LILT. Qui condividiamo tre testimonianze che ne racchiudono tante altre. Tre nostri volontari hanno raccontato il loro impegno in diversi ambiti in occasione della Giornata del volontario 2022.
ASCOLTARE: Valeria Covini
Valeria Covini è volontaria in Pediatria dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano per il progetto Parole di mamma. “Entrare in un posto bello e già un aiuto per chi arriva in ospedale con paura e disorientato. L’ambulatorio di pediatria aiuta anche in questo: ad accogliere con calore e bellezza. Stare accanto ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie è gratificante. Con “Parole di mamma” diamo un supporto linguistico a quei genitori che si trovano in un nuovo contesto e con la difficoltà di conoscere poco la lingua.
ACCOGLIERE: Silvana Cezza
Silvana Cezza è volontaria LILT da 6 anni nella Delegazione di Legnano, come coordinatrice delle attività di assistenza. “Per me accoglienza significa apertura verso gli altri. Noi siamo un punto di riferimento per le persone e abbiamo il compito di farle sentire sempre a loro agio. Sono in Lilt da sei anni, ho vissuto anche il periodo della pandemia. Neppure nei momenti più difficili ci siamo fermati: abbiamo attivato l’ascolto telefonico e la nostra presenza non è mai venuta meno, perché si può accogliere in tanti modi. L’importante è prestare sempre attenzione all’altro e alle sue necessità”.
SOSTENERE: Roberto Mariconti
Roberto Mariconti è volontario LILT da 28 anni all’hospice del Pio Albergo Trivulzio; ha inoltre deciso di destinare un lascito testamentario a LILT. “In 28 anni non ho mai pensato di cambiare ambito del mio volontariato e neppure di interromperlo. In questo la serietà di LILT in tutto quello che fa gioca un ruolo importante. Ho sempre avuto voglia di fare, senza strafare: c’è chi è più bravo di me e si impegna molto di più. Io sono un volontario da una volta alla settimana. Quando andrò in pensione mi immagino un impegno maggiore. Chi svolge il suo servizio in hospice si relaziona con il paziente ma anche con i parenti e cerca di dare il suo sostegno nella quotidianità.