Accogliere, comunicare, coordinare: le tre risposte di LILT ai bisogni dell’Istituto Tumori di Milano per fare fronte all’arrivo dei bambini malati dall’Ucraina
Tra le conseguenze dell’emergenza Ucraina ci sono la sospensione delle terapie oncologiche ai bambini e la fuga delle madri verso i centri dove i figli possono riprendere a curarsi, come l’Istituto Tumori di Milano.
Al fianco del reparto di Pediatria oncologica dalla sua nascita, LILT ha risposto subito all’appello dell’ospedale che sta accogliendo un numero crescente di piccoli pazienti ucraini.
I 3 servizi attivati subito da LILT per l’emergenza
Il personale sanitario ha chiesto, in particolare, di potenziare tre aree di servizi: coordinamento, comunicazione e accoglienza. Tre bisogni nevralgici per gestire l’emergenza, insieme all’attività ordinaria di un reparto che è già meta di famiglie provenienti da tutta Italia e da altri Paesi.
Impegnata nella prevenzione, diagnosi precoce e assistenza ai malati da oltre 70 anni, LILT ha messo a disposizione del reparto personale e risorse dedicati alle famiglie ucraine:
- un coordinatore a tempo pieno, punto di riferimento per le famiglie e per gli operatori sanitari per qualsiasi necessità;
- due mediatrici culturali ucraine che affiancano le madri in ambulatorio al mattino e in reparto nel pomeriggio, traducono diagnosi e terapie e rendono comprensibile il percorso di cura;
- due Case del cuore di LILT, nei dintorni dell’ospedale, riservate alle famiglie di profughi perché possano vivere vicino ai figli durante le terapie oncologiche.
Oltre a questo, le famiglie ucraine possono beneficiare di tutti i servizi di LILT già attivi in reparto per bambini e genitori: le attività ludico-didattiche, il servizio socio-assistenziale fatto di ascolto e aiuto con generi di prima necessità e piccoli sussidi, secondo il bisogno.
L’impegno di LILT continua
“Prendere per mano e accompagnare chi ha un figlio malato è la nostra missione da sempre – spiega Marco Alloisio, presidente di LILT Milano Monza Brianza. Oggi ci troviamo a farlo in un’emergenza che infierisce su bambini indifesi e li priva di terapie e di futuro. LILT ha aperto le braccia a questi piccoli, grazie al cuore grande dei suoi donatori e di aziende che sono sempre al nostro fianco. Ora comincia la fuga dall’Ucraina anche dei pazienti oncologici adulti. E noi ci siamo anche per loro“.