Entro l’anno l’esercizio sarà equiparato a un farmaco e prescritto dal medico. La Regione Lombardia sta accelerando la legge che renderà possibile questa importante novità per promuovere l’attività fisica anche in ottica di prevenzione, anche per le persone fragili.
Recuperare tono ai muscoli, migliorare lo stato delle articolazioni, aumentare la resistenza alla fatica, ridurre il dolore, prevenire le ricadute, rallentare il decorso di alcune patologie, migliorare la condizione psico-fisica. Sono gli obiettivi dell’attività fisica adattata, cioè di quegli esercizi specifici per chi ha una fragilità. E che agiscono alla stregua di un farmaco.
Sì, non ci sono errori, si tratta proprio di esercizio come farmaco e come tale da prescrivere con ricetta medica. Per saperne di più ne abbiamo parlato con Fabio Esposito, Professore ordinario in Scienze dell’esercizio fisico e dello sport presso l’Università degli Studi di Milano e Delegato della rettrice per la didattica nello sport.
Professor Esposito, è già una realtà la ricetta medica?
La Regione Lombardia ha attivato un anno fa circa un tavolo di lavoro per la promozione dell’attività fisica e del movimento. C’è anche una legge, la 36 del 28 febbraio 2021, che prevede l’istituzione delle palestre della salute, per offrire a chi ne ha bisogno, cioè ai pazienti con patologie croniche stabili e a persone con disabilità compensate, l’attività fisica adattata o l’esercizio fisico strutturato, la prima a gruppi, il secondo individualizzato, all’interno di strutture riconosciute dalla Regione. La Regione Lombardia sta accelerando l’attuazione di questa legge. Abbiamo portato al tavolo i risultati dei cinque sottogruppi che si dedicavano a questa attuazione della legge, adesso siamo in una fase tecnica pre-finale, dopodiché ci sarà una fase politica. Le previsioni sono che alla fine del 2025 o all’inizio del 2026 si riesca ad attuarla all’interno della nostra regione.
Ha citato le Palestre della salute: che cosa sono?
Il principale requisito sarà quello di avere determinate caratteristiche, in base a quanto la Regione Lombardia darà come indicazione. In linea generale, saranno incentrate sulla presenza di un chinesiologo AMPA per l’attività motoria preventiva e adattata. Verranno utilizzate anche palestre già presenti perché la legge 36 prevede che le palestre della salute siano delle strutture sia pubbliche sia private con determinate caratteristiche. Possono essere normali palestre che per esempio la mattina o il pomeriggio quando arriva il chinesiologo AMPA possono erogare attività fisica adattata o esercizio fisico strutturato prescritto dal medico.
A chi spetterà la prescrizione?
Sarà tra i compiti del medico: il medico di base o pediatra di base se la patologia o la disabilità è lieve, lo specialista cardiologo piuttosto che fisiatra, piuttosto che medico dello sport nel caso che la patologia o la disabilità sia più complessa. Il programma deve essere progettato dal chinesiologo AMPA, quindi prima prescrizione da parte del medico, secondo passaggio progettazione da parte del chinesiologo AMPA, terzo passaggio, somministrazione al paziente da parte o del chinesiologo AMPA stesso, o del chinesiologo di base che è laureato triennale in scienze motorie, o del chinesiologo dello sport che è laureato magistrale in scienze motorie con indirizzo sportivo.
Quali saranno i vantaggi?
Gli anglosassoni dicono “exercise is medicine”, cioè l’esercizio fisico è come un farmaco e quindi come qualsiasi farmaco deve essere prescritto e dosato alla persona da un professionista con cognizione di causa, con competenza, per evitare di fare male. Soprattutto in caso di patologie croniche, non individuare il tipo corretto di esercizio fisico può mettere molto a rischio la salute della persona. In caso di lombosciatalgia, per esempio, andare a correre sul cemento con scarpe non adeguate, può portare a un peggioramento della condizione fisica. Vantaggi, quindi, in termini di evitare effetti dannosi di un esercizio fisico non adeguato e di aumentare l‘efficacia e i risultati in termini di benessere psico-fisico.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.