Il primario della Pediatria oncologica dell’Istituto Tumori di Milano, Maura Massimino, fa il punto sui tumori dei bambini, la loro incidenza che registra l’aumento tra gli adolescenti, e il diritto allo studio anche durante il ricovero
Giocano a nascondino come tutti gli altri bambini, nonostante abbiano con sé l’asta portaflebo. Si innamorano con la medesima irruenza che contraddistingue tutti gli adolescenti. Ridono, scherzano, ma quando è necessario, sono capaci di discorsi profondi, nella consapevolezza della loro malattia.
Sono i pazienti oncologici, bambini e adolescenti, che per la loro età, necessitano di Centri dedicati, capaci di offrire loro tutto il supporto globale indispensabile perché la loro vita non sia del tutto sospesa dall’irruzione della malattia nella quotidianità.
Come racconta Maura Massimino, Direttore della Struttura Complessa Pediatria Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Professoressa Massimino, è vero che c’è un aumento dei casi?
Dipende dalla fascia d’età, tra i bambini abbiamo una situazione stabile a partire dal 2010. Si sta evidenziando invece un incremento dei casi negli adolescenti come ad esempio di melanoma, un tumore della pelle. È un problema che accomuna tutta l’Europa del sud, quindi oltre all’Italia, anche la Spagna e la Grecia.
Perché i bambini si ammalano?
Sta emergendo sempre di più il legame tra alterazioni genetiche e tumore e che le cellule alterate sono mutazioni de novo. In pratica, non sono i genitori a trasmettere il gene alterato: è presente nel bambino concepito, e questa mutazione è alla base del tumore che si sviluppa in seguito. Ci tengo anche a precisare che l’esposizione ambientale nel caso dei bambini non è rilevante. E questo è stato confermato anche da un vasto studio epidemiologico che è stato condotto tra il 1998 e il 2001 per capire l’eventuale impatto dell’ambiente nel caso di linfomi, leucemie e neuroblastomi.
Come avviene la gestione dal punto di vista scolastico?
Qui in Istituto siamo una sezione distaccata della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado, del liceo scientifico, Tutti seguono dunque il programma scolastico durante i periodi di ricovero e in caso di terapie domiciliari, i pazienti hanno diritto allo studio in collegamento da remoto con la propria scuola e agli esami di fine anno a distanza, oppure in presenza in tempi diversi se non è possibile sostenerli nelle sessioni ordinarie. È un bene che ci sia questa opportunità. La scuola diventa infatti l’obiettivo della giornata, un momento di regolarità insieme ai coetanei.
Da 50 anni LILT è al fianco della Pediatria
LILT si sente un po’ un padre della Pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Nel 1968 ha finanziato la nascita del reparto e da allora ha sempre garantito un aiuto materiale e psicologico a bambini e adolescenti in cura e alle loro famiglie con i servizi di Childcare.
Il Natale di LILT è sempre dedicato ai bambini. Anche questo.