Milano, il giorno dell’appuntamento per lo screening del seno si accavalla con altri impegni, Patrizia telefona per spostarlo e c’è posto il giorno successivo, con in più una vasta scelta di fasce orarie. È l’effetto-pandemia, con la paura a varcare la soglia di ospedali e ambulatori. È un bel problema, che non fa di certo bene alla salute. E che si somma ai ritardi inevitabilmente accumulati durante questi trascorsi 18 mesi di Covid come ha evidenziato l’Osservatorio Nazionale Screening. Numeri alla mano, nel 2020 c’è stato un ritardo di quattro mesi e mezzo nell’esecuzione di mammografie nell’ambito dei programmi di screening.
Quali sono i rischi? E cosa possiamo fare per recuperare il tempo perso?
Ecco cosa ci ha raccontato Mario Rampa, Senologo LILT – IRCCS San Raffaele di Milano (guarda il video sotto o leggi l’articolo):
Meno screening del seno. Cosa comporta?
Sicuramente ci sono donne che in questo momento hanno un tumore al seno e non lo sanno. Il tempo gioca da padrone: l’impossibilità a proseguire coi controlli, a causa del periodo difficile che tutti abbiamo vissuto, ha sicuramente impedito molte diagnosi. E il problema è che la stessa donna che lo scorso anno avrebbe avuto una diagnosi precoce, quest’anno probabilmente riceverà la diagnosi di una forma più avanzata.
Quali sono le conseguenze dei mancanti screening al seno?
Diagnosi precoce significa un intervento poco invasivo e un minore impatto sulla qualità di vita e sulla psiche della donna. Quando la malattia avanza invece, l’intervento diventa più demolitivo e sono necessarie terapie con un maggiore impatto sul fisico. Sono parole brutali, me ne rendo conto, ma purtroppo è la realtà che stiamo per affrontare. Non a caso, il Presidente AIOM, l’associazione che riunisce gli oncologi italiani, recentemente ha dichiarato che se non si corre rapidamente ai ripari, la prossima pandemia sarà causata dal cancro.
Cosa fare dunque?
Innanzitutto, non avere timori a entrare in un ambiente sanitario. L’importante è indossare bene la mascherina, detergersi spesso le mani con il gel, rispettare il distanziamento sociale e le regole dettate dalla Struttura. Al resto ci pensa il personale sanitario: alle persone in ingresso viene misurata la febbre, le apparecchiature vengono sanificate a ogni esame e l’operatore indossa mascherina e guanti.
La ASL competente non ha mandato l’invito a fare lo screening del seno. Cosa fare se non lo si è ricevuto?
Si telefona al numero verde che di solito è presente sul sito della propria Regione, per sapere come fare a prenotare il controllo, oppure si fissa direttamente il controllo presso un nostro ambulatorio. L’ importante è non saltare il check, perché è l’arma insostituibile per la diagnosi precoce.
Le regole per i controlli ad hoc
Il percorso che noi consigliamo comincia dalla visita senologica con un medico senologo specializzato nella prevenzione. Un colloquio dettagliato con la donna per raccogliere informazioni quali i fattori di rischio, lo stile di vita e la visita senologica vera e propria, permettono di mettere a punto un calendario con la cadenza dei controlli e quali strumenti utilizzare. Oggi abbiamo a disposizione mammografi di ultima generazione, ecografi mammari, risonanze magnetiche, che rendono possibile una personalizzazione dei controlli preventivi. E donne tutelate e serene.