Seconda ondata di contagi del vaiolo delle scimmie. Il virologo Andrea Antinori ci aiuta a capire come si trasmette e come ci possiamo proteggere dalla malattia infettiva virale
MPOX (o vaiolo delle scimmie) è una malattia infettiva virale causata dal Monkeypox, virus appartenente alla famiglia degli Orthopoxvirus, la stessa del vaiolo umano. Da qualche mese, è salita prepotentemente alla ribalta a causa dei contagi. La confusione però è molta e pure i timori, inevitabili pensando alla recente pandemia da Covid-19.
Per fare chiarezza, abbiamo identificato le 3 informazioni utili su MPOX con l’aiuto di Andrea Antinori, Direttore UOC Immunodeficienze virali INMI Lazzaro Spallanzani IRCCS di Roma e co-Autore dello studio “Clinical and laboratorypredictors of mpoxseverity and duration: an Italian multicentre cohort study (mpox-Icona)”, appena pubblicato sulla rivista eBioMedicine del Gruppo Lancet.
La prima ondata di contagi
La malattia non è sconosciuta. Tra luglio 2022 e maggio 2023 si è verificata un’ondata di casi che ha riguardato anche l’Europa, Italia compresa, tanto da spingere il WHO, l’Organizzazione mondiale della sanità, a dichiarare uno stato l’emergenza internazionale di sanità pubblica. Ha comportato circa 100 mila casi in tutto il mondo, tra cui poco più di mille in Italia. Questo importante focolaio mondiale si è quindi fortemente ridimensionato, anche grazie alla tempestiva campagna vaccinale indirizzata alla popolazione a rischio. La forma che ha caratterizzato l’epidemia del 2022 è stata causata da un tipo di virus MPOX e si è diffusa prevalentemente attraverso il contatto sessuale, coinvolgendo quasi esclusivamente la popolazione maschile sessualmente attiva.
La nuova emergenza
Questa seconda MPOX, che è caratterizzata da un altro tipo di virus, sta colpendo anche molti bambini, ma solo in Africa e nelle zone dove la povertà è estrema e causa di grave malnutrizione e quindi di immunodeficienze. In Europa è stato registrato un unico caso, nei Paesi nordici, di un viaggiatore proveniente dal Congo ed è appena stato confermato un caso in Tailandia, il primo registrato in Asia del nuovo ceppo di MPOX, in un paziente che aveva viaggiato in Africa. L’andamento del virus viene monitorato anche in Sudamerica: in Argentina per esempio i casi da inizio anno sono 9.
La vaccinazione: chi e quando
A differenza di quanto accade ad esempio per il Covid e per l’influenza, nel caso dell’MPOX le trasformazioni a carico del virus non comportano modificazioni nella formula del vaccino, che quindi è sempre il medesimo. Attualmente la vaccinazione è consigliata agli under 40 con comportamenti sessuali a rischio. Come indicato sul sito del Ministero della Salute, le persone vaccinate in passato contro il vaiolo potrebbero avere una certa protezione contro MPOX. Ma è improbabile che chi ha un’ età inferiore ai 40-50 anni sia stata vaccinata, poiché la vaccinazione contro il vaiolo in Italia è stata sospesa nel 1977 e ufficialmente abrogata nel 1981. La prova di una precedente vaccinazione contro il vaiolo può essere solitamente trovata come una cicatrice sulla parte superiore del braccio.