Il periodo delle festività di Natale e Capodanno mette a rischio le persone più vulnerabili. Lo psichiatra Claudio Mencacci aiuta a individuare le ragioni di tristezza e malinconia di fine anno e indica gli strumenti a nostra disposizione per reagire.
Lo sfavillio delle luci, le vetrine accattivanti dei negozi, alberi di tutte le forme, le solite canzoni che tornano ogni anno. E poi gli inviti a cena, le persone che sembrano smaniose di incontrarsi, di scambiarsi regali.
Già, perché è Natale, il periodo dell’anno ipersociale, carico di gioie e di allegrie. Ma non per tutti. Per alcuni, significa solitudine, e un intenso desiderio di addormentarsi e di risvegliarsi il sette gennaio, a Feste finite.
Ma da cosa dipende? «Di solito alla base c’è il dolore per una perdita recente, che può essere un lutto, un divorzio o comunque una separazione, oppure un periodo di grandi cambiamenti come la perdita del lavoro», spiega Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia. «Sono situazioni con un bilancio negativo, che provocano solitudine da isolamento sociale e disconnessione».
Il fenomeno del Christmas Blues
Questo stato d’animo ha un nome: Christmas Blues. «Sono più a rischio le persone con una particolare sensibilità», sottolinea il professor Mencacci. «Per loro, è più facile rimanere vittime dello stress. Le preparazioni, i regali da fare, l’organizzazione di pranzi e cene, impattano sul ritmo sonno/veglia e in generale rendono le persone più vulnerabili”. Tra tutti i sentimenti, prevalgono la tristezza e la malinconia, che di solito si risolvono da sé con il termine del periodo festivo.
Accettare le emozioni
Ma cosa si può fare? Subire e attendere il nuovo anno, oppure agire? Ma in quest’ultimo caso, non è controproducente? «Bisogna agire, ma non per sforzarsi a fare ciò che non si vuole», dice il professor Mencacci. «Al contrario, bisogna imparare a rispondere con dei “no” : paradossalmente, questo limita il senso di solitudine. È importante anche accettare le proprie emozioni e lo stato malinconico, perché a volte, camuffarsi da gioiosi non fa che incrementare il livello di stress. Il tema-principe del mese di dicembre deve essere “rispettare i propri limiti” e portare il pensiero sul qui e ora per comprendere di quali situazioni vogliamo godere e cosa ci àncora al presente».
Alleviare la malinconia
Sì anche a organizzare un vero e proprio planning, per evitare di affrontare l’acquisto dei regali come se fosse una maratona. E a dedicare tutti i giorni almeno 30 minuti a una passeggiata: le ore di luce sono una terapia che aiuta ad alleviare lo stato di malinconia.
Ricordare una persona cara
Quando il Christmas Blues è legato alla perdita di una persona cara, può essere di aiuto dedicarle una donazione in memoria o il sostegno a una progettualità che ci proietta nel futuro insieme a lei. Il dolore diventa così dimensione di onore, di omaggio, con azioni e progetti sociali in ricordo della persona che non c’è più.
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