In questi giorni in cui si passa molto tempo in casa si può approfittare del tempo a disposizione per imparare a conoscere meglio il proprio corpo. La prevenzione inizia da te.
Mantenere dei corretti stili di vita come scegliere un’alimentazione salutare, tenere sotto controllo il peso e stare alla larga dal fumo di sigaretta sono buone pratiche da seguire ogni giorno per abbassare il rischio di sviluppare tumori. C’è un’altra cosa però che si può fare a casa: mettere in pratica pochi e semplici gesti per imparare a conoscere il proprio corpo e allo stesso tempo fare prevenzione oncologica.
Impara a conoscere la tua pelle
La pelle (o cute) è un organo fondamentale, ci protegge dai traumi, dalle radiazioni ultraviolette, dai microrganismi e dagli agenti chimici. Ha due importanti proprietà l’autoriparazione (si rigenera in seguito ad una lesione) e l’estensibilità (si adatta perfettamente alle variazioni della dimensione corporea che subentrano nel corso della vita). Sulla nostra pelle sono presenti i nei, piccole lesioni o neoformazioni cutanee pigmentate, generalmente marroni, di dimensioni ridotte, solitamente di forma circolare. Non sono pericolosi, possono rappresentare un problema estetico o essere fastidiosi per la sede in cui si trovano, solo in alcuni casi possono degenerare e trasformarsi in tumore, come ad esempio il melanoma.
Per essere sicuri che i nei stiano sempre bene è necessario essere vigili in qualsiasi momento. È importante conoscerne la localizzazione e le caratteristiche, lo si può fare attraverso un autoesame.
Il metodo ABCDE
È un metodo abbastanza facile da mettere in pratica, l’acronimo ABCDE indica le 5 parole chiave che permettono di osservare e valutare attentamente le caratteristiche macroscopiche di un neo. Il metodo aiuta a individuare melanomi o tumori della pelle prendendo nota di nuove forme, di crescite inaspettate, di lesioni, sanguinamenti o cambiamenti drastici di colore.
A – Asimmetria: osserva la forma del neo, un neo maligno tende ad essere asimmetrico. Se si immagina di dividere il neo con una linea che passa dal centro le due metà appaiono differenti fra loro.
B – Bordi: osserva i bordi, i nei regolari hanno solitamente bordi definiti, se un neo è maligno presenta frastagliature e sfumature evidenti.
C – Colore: quanti colori riconosci osservando il neo, i nei solitamente sono di colore marrone chiaro o scuro o rosa. Colori come il rosso acceso, marrone tendente al nero o al blu possono rappresentare un neo maligno. Il segnale a cui prestare più attenzione è la presenza di più colori nello stesso neo.
D – Dimensione: un neo non dovrebbe avere un diametro superiore ai 6 millimetri, generalmente i nei benigni hanno dimensioni e diametro inferiori rispetto ai maligni.
E – Evoluzione: valuta se il neo ha subito cambiamenti in poco tempo, solitamente i nei non cambiano né in dimensione né in colore nel corso del tempo. Il cambiamento è un campanello d’allarme.
Insieme all’autoesame è importante anche rivolgersi allo specialista, effettuando una visita dermatologica dove verranno controllate tutte le lesioni (nei e macchie) presenti sulla pelle.
Autopalpazione
In Italia il tumore al seno è il più frequente tra le donne, la sua incidenza è in costante crescita, ma la mortalità risulta invece in calo. Ci si ammala di più, ma si guarisce anche di più. Questo è possibile grazie alla diffusione dei corretti stili di vita, pochi accorgimenti semplici e salutari che permettono di abbassare la probabilità di sviluppare la malattia e grazie alla diagnosi precoce, che permette di riconoscere la malattia agli esordi, quando è più curabile ed è alta la possibilità di guarigione. Le donne hanno però a loro disposizione anche un’altra arma contro il tumore: l’autopalpazione.
Questa pratica gioca un ruolo molto importante, permette alle donne di imparare a conoscere sé stesse, già da giovani, attraverso la palpazione con le dita e l’osservazione attenta allo specchio, così da poter riportare subito al medico eventuali cambiamenti. Va eseguita con regolarità una volta al mese e a circa una settimana dopo la fine del ciclo. È semplice da eseguire e insegna il medico stesso come farla.
Attenzione se:
- La cute della mammella o dell’areola risulta alterata, arrossata, ispessita o retratta o con noduli in rilievo.
- Il capezzolo presenta una rientranza mai notata prima e se sull’areola sono comparse crosticine o piccole eruzioni.
- Dal capezzolo fuoriescono spontaneamente secrezioni sierose o striate di sangue.
- Alla palpazione della mammella o dell’ascella è presente una tumefazione.
- Il seno appare arrossato o aumentato di volume.
Dolore e tensione che compaiono periodicamente, come per esempio in corrispondenza delle mestruazioni, non rappresentano quindi un motivo per allarmarsi.
9 marzo 2017
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.