Dai consigli alimentari all’attività fisica, Giuseppe Procopio spiega come prevenire le malattie renali e tutelare la salute dei nostri organi vitali.
I filtri? Li hanno i condizionatori di casa, dell’auto, e persino l’aspirapolvere. E anche il nostro corpo li ha, piccoli e a forma di fagiolo: i reni. Spetta a loro ripulire il sangue dai rifiuti che accumuliamo ogni giorno. Alcuni sono noti, altri al momento oggetto di studio. Un meta-analisi pubblicata su Journal Nefhrology nel mese di settembre 2024 ad esempio ha sollevato l’ipotesi relativa a una correlazione tra esposizione ai ben noti PM10 e Biossido di azoto e tumore renale. Il problema purtroppo è che tra gli organi del corpo, i reni sono i meno considerati, se non quando è tardi.
Per fortuna, esistono dei suggerimenti che aiutano i filtri a non andare in “overuse” , come ci racconta Giuseppe Procopio, direttore dell’Oncologia medica Genitourinaria e del programma Prostata dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano.
Professor Procopio, che cosa bisogna fare per proteggere la salute dei reni?
Oggi sappiamo che i danni renali non sono solo un problema legato al progressivo invecchiamento della popolazione. I lavori scientifici hanno ampiamente dimostrato che alcune patologie rappresentano fattori di rischio per la salute dei reni e sono in primo luogo il diabete, l’ipertensione e l’obesità. Tre malattie croniche ben note e che hanno come comune denominatore lo stile di vita, e questo è importante sottolinearlo. Oggi la prevenzione deve andare oltre la singola patologia, ma mirare al benessere totale della persona.
Che cosa si può fare quindi in pratica?
La prima regola è quella di abituarsi a consumare meno sale. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di non superare la soglia di 5 grammi di sale al giorno, tra quello che si utilizza tal quale per salare e quello già presente negli alimenti. Teniamo presente che oltre il 60% del sale che si ingerisce quotidianamente proviene da formaggi, salumi, cibi conservati e processati: questo per dire che già con una riduzione, o addirittura eliminazione, di gran parte di questi prodotti, si potrebbero raggiungere i 5 grammi massimi al giorno e dare una mano ai reni nel loro lavoro. Gli altri consigli importanti riguardano un incremento dell’apporto giornaliero di verdura fresca di stagione, e una diminuzione di zuccheri aggiunti e di grassi animali. Indicativamente poi bisognerebbe bene circa due litri di acqua minerale al giorno ed evitare il consumo di alcol. Per dare un’idea, oltre quattro bevande alcoliche al giorno raddoppiano il rischio di malattie renali e chi in più è anche fumatore ha una probabilità che può essere anche cinque volte superiore di ammalarsi.
Tra gli stili di vita sani da adottare va inserita anche l’attività fisica?
Certo. Se eseguita quotidianamente per almeno 30 minuti, mantiene la normale pressione sanguigna e controlla i livelli di zucchero nel sangue. L’attività fisica inoltre riduce il rischio di diabete e ipertensione, e di conseguenza anche di malattie renali croniche.
Esiste la prevenzione secondaria per monitorare la salute renale?
Le patologie renali sono spesso silenziose e prive di sintomi negli stadi iniziali e questo vale per tutte, tumore compreso. Per questo, è necessario sottoporsi a regolari controlli dopo i 40 anni, oppure in base a un calendario stabilito dallo specialista in caso di precedenti in famiglia di malattie renali. Si tratta di check semplici: la misurazione della pressione arteriosa, l’esame delle urine e di alcuni valori del sangue tra i quali il dosaggio della creatinina e dell’acido ureico.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.