Ha una forma che ricorda una mela ed è di colore arancione intenso. Ne esistono diverse varietà ma tutte sono caratterizzate da polpa dolce e gelatinosa. Stiamo parlando del cachi, un frutto ricco di fibre con cui è possibile sperimentare diverse ricette in cucina.
È un frutto carico di storia e di leggende, il kaki, nome botanico, o cachi, nome comune. In Giappone ad esempio alcuni alberi di cachi sopravvissero al bombardamento atomico di Nagasaki nel 1945: da qui, l’appellativo di “albero della pace”. A Napoli invece il cachi è soprannominato legnasanta, perché, una volta tagliato a metà, sembra che mostri una croce stilizzata al suo interno.
Le caratteristiche
È un frutto calorico, ma ha dalla sua anche un contenuto elevato di fibre, benefiche per l’intestino e di carotenoidi, le sostanze ad azione antiossidante presenti in frutta e verdura di colore arancione.
Le varietà più famose
Le varietà sono oltre 50, ma la più nota è il loto di Romagna, dal nome della regione. È di colore giallo-arancione, il frutto è morbido al tatto e sembra pronto a esplodere, tanta è la polpa all’interno. Il cachi vaniglia, o campano, ha una polpa più soda e un colore più tendente al bruno. Altre varietà? Cioccolatino, Mela, Misilmeri, per citarne solo alcune.
Ma cosa si può cucinare con i cachi?
- Al loto di Romagna togliere il picciolo, che è come un “tappo” per il frutto, praticare quattro taglietti verticali lungo i bordi in modo da aprirlo leggermente ed estrarre la polpa con un cucchiaino. Cuocerla per qualche minuto in un pentolino a fiamma molto bassa, quindi frullarla. Per ottenere una crema dolce, incorporare della panna montata, mescolare delicatamente e lasciare riposare in frigorifero per almeno un’ora. Servire in bicchierini con una spolverata di cacao.
- Per una salsa salata, aggiungere uno/due pizzichi di zenzero, qualche goccia di succo di limone e mescolare. Guarnire a piacere con del ribes e servire quale salsa di accompagnamento ai formaggi.
- Tagliare a fette sottili il cachi vaniglia, In un piatto porre un letto di valeriana e sopra adagiarvi le fette di cachi, i chicchi di melagrana, alcuni tocchetti di pecorino sardo. Completare con olio evo e aceto di mele.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.