Dal 2012 ogni primo agosto si celebra la Giornata mondiale del tumore al polmone. In occasione di questa ricorrenza, abbiamo parlato con il Presidente di LILT Milano Monza Brianza, il Professore Marco Alloisio, che risponde a qualche domanda su quello che è considerato uno dei terribili “big killer”.
Il primo agosto è la giornata del tumore al polmone. Per l’occasione vi proponiamo un botta e risposta con il Professore Marco Alloisio, chirurgo toracico all’Istituto clinico Humanitas e nostro Presidente.
Qual è l’incidenza di questo tumore?
“Il tumore del polmone è il secondo tumore nella popolazione maschile, dopo quello della prostata e prima di quello del colon retto. Si contano circa 30mila casi annui. Nella popolazione femminile, questo tumore è il terzo in termine di incidenza, dopo quello della mammella e del colon retto. Si contano circa 14mila casi all’anno, per un totale, tra popolazione femminile e maschile, di 44mila casi annui”.
Perché il tumore al polmone è considerato un big killer?
“Vengono considerati big killer i tumori alla prostata, alla mammella e al colon retto. I primi due hanno una prognosi molto favorevole. Quello al colon retto intermedia, mentre purtroppo il tumore al polmone ha una prognosi piuttosto severa”.
Quali sono i fattori di rischio?
“Il primo e il più importante è il fumo di sigarette, di qualsiasi tipo: tabacco bruciato, sigaretta elettronica e fumo passivo. Oltre a ciò incidono i fattori ambientali e occupazionali”.
Si può fare diagnosi precoce?
“Si può fare la diagnosi precoce, quanto la si può fare per tumori come quelli della mammella, della cervice uterina e del color retto. Abbiamo un esame che è la tac torace a basso dosaggio di raggi ed è scientificamente dimostrato che riduce in maniera sensibile la mortalità dei soggetti a rischio”.
La tac spirale diventerà un esame di screening?
“La tac spirale sicuramente diventerà un esame di screening. Selezioneremo fumatori ed ex fumatori di età superiore ai 50 anni e su questi faremo lo screening con la tac spirale. E’ dimostrato scientificamente da grossi studi che chi si sottopone a questo screening può avere un aumento della sopravvivenza a 5 anni intorno all’80%”.