Energizzanti, stimolanti ed eccitanti. Le bevande arricchite di caffeina e di altri ingredienti simili piacciono ai giovani per prolungare lo studio o il divertimento. Ma quali sono gli effetti sulla salute? Abbiamo chiesto un parere alla farmacologa Carla Ghedini.
Si chiamano energy drink e piacciono parecchio ai più giovani. Sono bevande energizzanti dolci, appetibili, spesso addizionate con anidride carbonica, e “tirano su”. Per questo, vanno alla grande in discoteca per arrivare all’alba senza sonno, e persino prima di un esame per trascorrere la notte a studiare senza crolli.
Sono pericolosi? Come al solito, è una questione di quantità. Uno forse no, ma il problema è che chi li prova una volta, difficilmente si ferma. Il dibattito nella comunità scientifica è al momento in corso, e saranno gli studi a stabilirne gli effetti sull’organismo. Ma qualcosa già si sa.
Gli ingredienti eccitanti
Il principale ingrediente delle bevande energizzanti nella maggior parte dei casi è la caffeina, in dosaggi piuttosto elevati. « La caffeina è un eccitante a livello del sistema nervoso centrale, rendendo chi assume l’energy drink più sveglio e più vigile», interviene Carla Ghelardini, docente ordinaria di Farmacologia dell’Università degli Studi di Firenze. «Il problema però è che è anche un eccitante dell’attività cardiaca. In pratica, sovrastimola il cuore, una situazione pericolosa perché può aumentare il rischio di tachicardia e di disturbi al cuore, in chi ha problematiche silenti».
Ad avere lo stesso effetto sono gli estratti di piante toniche come ginseng e guaranà, altre sostanze presenti negli energy drink per stimolare le prestazioni fisiche e mentali e per aumentare l’energia. E che possono indurre un numero di battiti al minuto superiore alla media.
Gli ingredienti stimolanti
Sotto i riflettori ci sono anche altri ingredienti con azione stimolante presenti in alcuni energy drink e in primo luogo la ginko biloba, una pianta officinale. «Ha proprietà anticoagulanti che si manifestano soprattutto nei giovani, come ha dimostrato uno studio statunitense», aggiunge l’Esperta. «Se l’energy drink che lo contiene viene assunto con una certa continuità, nell’arco di un mese può causare effetti importanti per quanto riguarda la coagulazione del sangue, rendendolo più fluido». Le conseguenze? Sanguinamenti anomali in caso di ferite oppure di piccoli interventi chirurgici come l’estrazione di un dente. Non solo. La ginko biloba può interagire con un lungo elenco di farmaci, modificandone la concentrazione nel sangue e quindi l’attività farmacologica.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.