E’ il momento giusto per prenotare una visita di prevenzione dei tumori della pelle. Quando la pelle è più chiara, la mappatura dei nei è più nitida ed efficace. Anche Fiorello a Sanremo ha ricordato l’importanza di prevenire il melanoma. Attenzione al brutto anatroccolo!
Dal palco del teatro Ariston, durante la serata finale del Festival di Sanremo, Fiorello (che ha LILT ha dedicato una performance bellissima) ha lanciato un appello: “Voglio dire una cosa a questa platea: fatevi la mappa dei nei che è importante. Se anche venti persone domani la fanno, io sono contento”.
Un check, quello dei nei, che ha un ruolo fondamentale per la diagnosi precoce dei tumori della pelle, e in primo luogo del melanoma. Come indicato nell’ultima edizione de I numeri del cancro, si tratta di uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente la terza forma tumorale più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni.
«E’ un tumore in aumento rispetto al passato», sottolinea Aldo Enrico Bono, oncologo e coordinatore della prevenzione dei tumori della pelle degli Spazi LILT. «Inoltre, si sta abbassando l’età della diagnosi. Oggi, la mediana è 45 anni».
Meglio nei mesi freddi
Diagnosi precoce significa guarigione in circa il 90% dei casi. Sì allora a prenotare una visita per la diagnosi precoce dei tumori della pelle presso gli ambulatori LILT o altre strutture qualificate. «Siamo nel periodo più adatto», aggiunge il dottor Bono. «La pelle non è ancora abbronzata, a beneficio della valutazione dei nei che risulta più nitida. Ma questo non significa evitare i controlli in estate. Se si nota un neo sospetto, è importante rivolgersi allo specialista anche se è luglio e la pelle è ambrata».
Pelle più nitida
Il controllo viene eseguito sempre su tutta la pelle, se necessario con il dermatoscopio, uno speciale microscopio che permette di esaminare con maggiore accuratezza nei sospetti. «La visita è importante e dovrebbe essere annuale per chi ha fattori di rischio», sottolinea Bono. «Ad esempio, chi ha avuto più scottature solari da bambino, chi ha la pelle chiara, capelli biondi o rossi, oppure molti nei sul corpo, o ancora, precedenti in famiglia. Questi due ultimi fattori possono riguardare tutti e ci tengo a sottolinearlo, perché anche chi ha la pelle olivastra, occhi scuri e non si scotta al sole, potrebbe ammalarsi di melanoma».
Conoscere la propria pelle
La regola è anche di imparare a conoscere la propria pelle: molte volte, la diagnosi avviene grazie alla persona stessa che nota un neo nuovo, coglie il cambiamento nella forma di un neo, nel suo colore, o ancora, nelle sue dimensioni. «L’invito è quello di prendere l’abitudine di sottoporsi a un check a casa propria, da soli oppure con l’aiuto di un famigliare, almeno ad ogni cambio di stagione, osservando anche zone nascoste come lo spazio tra le dita delle mani e dei piedi, tra i capelli, dietro le orecchie», continua l’esperto. «E rivolgersi allo specialista se si nota il “brutto anatroccolo”, cioè un neo che spicca, diverso dagli altri».
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Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.