L’impegno per la sua comunità – quella filippina – inizia molti anni fa. Nel 2002 a Monza, dove vive, fonda il gruppo che riunisce i suoi connazionali e aiuta chi tra loro è in difficoltà. Da un anno Jovelyn Quiamas -Cruz si occupa anche della loro salute e lo fa accanto a LILT.
Jovelyn (Jovie per tanti) ha 57 anni, un marito connazionale e un figlio di 26 anni e proprio oggi che è la Giornata internazionale del migrante, ricorda che lei è in Italia da 33 anni. Dal 2022 è un’ambasciatrice di Salute Senza Frontiere, il progetto di LILT che migliora la salute delle comunità straniere . A Monza la conoscono tutti, impegnata com’è in diverse attività di volontariato in più realtà del territorio. “Aiutare la gente mi porta al settimo cielo. Distribuisco pacchi alimentari per chi è in difficoltà, ho avuto esperienze di volontariato per altre associazioni che si occupano di tumori e oggi sono contenta di far parte di LILT”.
Ambasciatrice della Salute con LILT
Jovelyn si è preparata al ruolo all’Academy di Salute senza Frontiere, il percorso formativo che permette di diventare promotori di salute e prestare attenzione ai bisogni di prevenzione, ed oggi promuove con noi la salute della sua comunità con iniziative concrete.
A ottobre abbiamo organizzato una giornata di screening dedicata alle donne: in 25 hanno fatto i controlli per la prevenzione del tumore al seno. Una mia connazionale ha così scoperto in tempo di avere una patologia al seno. Poi è venuta da me con le lacrime agli occhi, a ringraziarci dell’opportunità che le ha salvato la vita, ma io non voglio sentirmi dire grazie.
Jovie – Ambasciatrice della Salute di LILT per la comunità filippina
Voglio solo che i controlli diventino un’abitudine importante per tutti.
Il tumore della mamma
Jovelyn si è avvicinata alle realtà che si occupano di tumori e prevenzione dopo la malattia della sua mamma. “Nelle Filippine era stata operata di tumore al seno, con un intervento decisamente invasivo. Dopo qualche anno – racconta Jovie – scoprì anche una neoplasia al polmone. Fumava tanto. Io oggi invito tutti a non fumare perché è fondamentale”. Ha fatto di tutto per portare i genitori in Italia e ci è riuscita. La mamma ha affrontato le terapie necessarie, con un’aspettativa di vita che si è allungata di diversi anni rispetto a quanto prospettato all’inizio nelle Filippine.
Dopo la sua scomparsa, Jovelyn decide che è il momento di restituire agli altri tutto l’aiuto che lei ha ricevuto. Ha iniziato a fare la volontaria in Fondazione Veronesi, nella raccolta fondi ed è diventata donatrice Avis. Quando per motivi di salute ha dovuto smettere di donare sangue, ha scelto altri modi di aiutare e le sue strade si sono incrociate con quelle di LILT.
![](https://www.legatumori.mi.it/wp-content/uploads/2023/12/JOS-GIMP-1024x734.jpg)
“Nella mia comunità spesso le persone trascurano la loro salute per motivi di lavoro, ma assentarsi un giorno non costa nulla se significa farsi del bene. A sono le difficoltà linguistiche a trattenere, ma io dico sempre che prima viene il benessere e la salute e che si deve sempre trovare il tempo per poter fare un controllo. Un aiuto, in questo, può fare la differenza.
Jovelyn racconta che un caro amico è morto di cancro al polmone e non aveva mai voluto fare controlli di prevenzione. “Diceva che lui stava bene invece un controllo sarebbe stato fondamentale. Con LILT abbiamo fatto incontri con una ginecologa, incontri sull’alimentazione e per la prevenzione al maschile. Momenti importantissimi”.