Quando vengo a fare controlli o terapie in luglio, quando ArtLab è chiuso, entro in Istituto da malata, mi sento una malata. Negli altri mesi dell’anno entro più leggera in Istituto e, prima di tutto, penso di dover andare a fare la mia lezione di yoga o di pittura, e poi sì, già che ci sono faccio anche la terapia. Parlo di ArtLab con amiche che hanno avuto come me il tumore e non riescono a capire fino il fondo il beneficio che mi dà ArtLab. Dovrebbero provare per credere, ma per alcune di loro è difficile uscire di casa per entrare in Istituto Tumori, dicono che solo la parola fa paura. Io quella parola “Tumori” all’ingresso non la vedo neanche più, vedo solo la scala che mi porta ad ArtLab, dove so di incontrare le persone e i docenti che mi fanno stare bene
