I pranzi all’aperto sono un toccasana per salute e umore. Bastano poche regole: tanti amici, niente telefono e cibi sani e non deperibili
Ferragosto è la giornata perfetta per un picnic, e anche i giorni a seguire. E poco importa se il tempo promette pioggia. I pranzi all’aperto sono un toccasana per la salute e per l’umore. Provare per credere!
Una giornata immersi nella natura. Eccolo, il primo vantaggio. E non è necessario andare lontano: quello che conta è il giusto approccio mentale. Cosa significa? Che anche il parco cittadino va bene, l’importante è attingere dalla natura i colori e i profumi, che rappresentano il giusto nutrimento per la mente e un valido antistress.
No al telefono
Va da sé che il break non è tale se si sottopone la mente a stimolazioni eccessive, quelle in pratica che arrivano dalla connessione con i social. No allora a trascorrere il tempo a fotografare e postare: va bene qualche foto, ma è meglio rimandarne la pubblicazione.
In compagnia è meglio
Si sta in compagnia. Il picnic è in assoluto uno dei momenti di maggiore convivialità. Tutti insieme, amici e parenti, a chiacchierare, mangiare uno il cibo portato dall’altro, ridere, scherzare, costruire nuovi rapporti sociali e anche, perché no, giocare insieme, adulti e bambini. Tutto ciò, rappresenta una fonte di piacere che crea un circolo virtuoso nell’organismo e uno stato di benessere che ancora una volta si ripercuote positivamente sulla condizione di stress, abbassandolo.
Cosa mettere nel cestino
Si mangia! Vale la regola di preferire cibi sani e digeribili e in grado di non decomporsi in caso di calore. No allora alla maionese e a salse varie, per esempio, a piatti quali le lasagne al forno, oppure a cibi in scatola. Meglio invece una torta salata, l’insalata di riso oppure di un altro cereale integrale, verdure al naturale da mangiare come uno snack come carote e pomodorini, la frutta. E da bere, acque aromatizzate. da preparare la sera precedente con frutta e con verdura a piacere.
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Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.
