LILT sostiene la petizione europea per creare la prima generazione senza tabacco dal 2028. L’epidemiologo Silvano Gallus ci spiega l’iniziativa, che in Italia è coordinata dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. Aiutaci a raggiungere l’obiettivo, firma anche tu!
La prima generazione europea senza tabacco entro il 2028. È questo l’obiettivo principale che si è posta la petizione promossa dalla ONG spagnola Nofumadores e coordinata in Italia dall’Istituto Mario Negri di Milano in collaborazione con la Società Italiana di Tabaccologia.
«La proposta si articola in 6 punti», racconta Silvano Gallus, ricercatore dell’Istituto Mario Negri di Milano e responsabile italiano dell’iniziativa. «Il più importante è il primo, cioè mettere fine alla vendita di prodotti del tabacco o a base di nicotina ai cittadini nati dopo il primo gennaio 2010». Impresa impossibile? No. La Nuova Zelanda, primo paese al mondo, ha approvato una legge a tutela dei più giovani, vietando la vendita di sigarette a tutti i nati dopo il 2009.
Il contenuto della petizione
L’iniziativa prevede, oltre a mettere fine alla vendita di prodotti del tabacco o a base di nicotina ai cittadini dell’Unione Europea nati dopo il 2010, la creazione di spiagge, rive fluviali e parchi nazionali liberi dal tabacco e da mozziconi, per la riduzione dell’inquinamento ambientale e contenere il rischio di incendi. Viene chiesto, inoltre, di aumentare il numero di spazi in cui è vietato fumare sigarette o utilizzare sigarette elettroniche, specialmente quelli frequentati dai minori, e di eliminare la pubblicità dei prodotti del tabacco e la loro presenza nelle produzioni audiovisive e sui social media, intervenendo in particolare sulla pubblicità occulta.
Si chiede anche che vengano finanziati progetti di ricerca indipendenti dall’industria del tabacco sulle malattie causate dal consumo di tabacco per migliorarne la prognosi e renderle curabili.
L’iter di approvazione
«Il primo step sarà di ottenere 54mila di firme entro il primo gennaio 2024», sottolinea il dottor Gallus. «Così si raggiunge la soglia necessaria affinché la petizione abbia valore in sette paesi su 27. Da qui, è necessario un ulteriore sforzo, tutti insieme, per raggiungere il tetto finale, cioè un milione di firme».
La Costituzione europea concede il diritto a ogni cittadino dell’Unione Europea di sottoporre alla Commissione Europea una proposta per generare un cambiamento legislativo. Se viene dichiarato fattibile, c’è tempo un anno per raccogliere un milione di firme, passaggio necessario affinché la proposta diventi una direttiva da sottoporre al Parlamento europeo.
Il tema della Giornata senza tabacco
Il tema che è stato deciso per quest’anno in occasione del 31 maggio, giornata mondiale contro il fumo, è “Incentivare i coltivatori di tabacco a convertire i propri terreni”. Anche questo è un modo per attivare una campagna anti-fumo.
«Non deve essere più vantaggioso investire nel tabacco», aggiunge Gallus. «Questa è una strategia in più per spezzare la dipendenza da un prodotto che rappresenta il principale fattore di rischio evitabile di mortalità e di morbilità in Italia e nel mondo».
Ci sono poi molte altre soluzioni che possono essere utilizzate a livello governativo per impedire ai giovani di iniziare e agli altri a smettere. Un esempio? Aumentare la tassazione e quindi il costo dei pacchetti, rendendoli meno accessibili, soprattutto ai più giovani: in Francia e in Gran Bretagna un pacchetto di Marlboro costa circa 12 euro, contro i sei in Italia.
Come aderire alla petizione
Per sostenere la petizione bisogna avere almeno 18 anni di età. Nella procedura di adesione è richiesto lo Spid o il numero del proprio documento di identità.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.