Uno studio recente lancia un allarme alle donne con il seno denso, una mammella composta da tessuto in prevalenza fibroadiposo e ghiandolare. La radiologa senologa Catherine Depretto consiglia quali controlli effettuare per prevenire lo sviluppo di un tumore anche quando la mammella maschera i noduli
Ha fatto clamore lo studio pubblicato di recente su JAMA Network Open (puoi leggerlo qui). L’oggetto è la densità del seno e i ricercatori sono arrivati alla conclusione che si tratta di un fattore che può incrementare fino a quattro volte il rischio di tumore al seno.
Nel corso dello studio, sono anche state intervistate quasi duemila donne tra i 40 e i 76 anni. E circa nove su dieci non ritengono che avere il seno denso rappresenti un rischio significativo, al contrario di quanto accade nel caso di un parente di primo grado con tumore al seno. Eppure, è una condizione comune. Ha il seno denso una donna su due, specialmente nella fascia d’età under 50. Ne parliamo con Catherine Depretto, medico radiologo senologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.
Dottoressa Depretto, che cosa vuol dire avere il seno denso?
Il seno denso è un seno composto prevalentemente da tessuto ghiandolare. Il tessuto mammario è formato da due tipi di tessuti, il tessuto fibroadiposo e il tessuto ghiandolare. Il tessuto ghiandolare è quello che determina la densità mammaria e viene classificato, secondo l’American College of Radiology (ACR) in 4 categorie (A,B, C, D), a seconda della distribuzione di questi due tessuti all’interno della mammella. Per semplificare, rientrano nella classe A i seni con tessuto prevalentemente adiposo, mentre sono densi quelli riconoscibili dalle lettere C e D. La valutazione della densità mammaria viene fatta dal radiologo a partire dalla mammografia o da software dedicati, oggi sempre più diffusi sul territorio, che forniscono una valutazione quantitativa e qualitativa del tessuto mammario.
Avere un seno grande significa averlo denso?
Non è così, la grandezza non è correlata alla componente ghiandolare. E lo prova che si può avere un seno denso e di piccole dimensioni.
Perché è un fattore di rischio di tumore al seno?
La densità mammaria è un fattore di rischio intrinseco di tumore al seno e aumenta il rischio da 4 a 6 volte. Inoltre la densità mammaria può mascherare la presenza di un nodulo, soprattutto se è ancora molto piccolo, a scapito della diagnosi precoce. Richiede quindi un calendario diverso di controlli.
In che senso?
A 40 anni tutte le donne dovrebbero fare la prima mammografia e in base alla tipologia del tessuto mammario impostare i successivi controlli. Se il tessuto rientra nelle classi C ed D, cioè seno denso, è necessario associare l’ecografia mammaria. Attualmente la prescrizione di questo esame non rientra ancora nelle linee guida e questo rappresenta uno dei nostri obiettivi, a salvaguardia della salute delle donne.
La visita senologica può essere d’aiuto per individuare la conformazione del seno?
Per individuare un seno denso, l’unico modo, e ci tengo a sottolinearlo, è la mammografia. La visita senologica è sicuramente utile in assoluto, per mettere a fuoco i fattori di rischio, correggerli quando è possibile e impostare un programma di controlli tailored, cioè ritagliati su misura. Al momento questo avviene in caso di familiarità e di mutazione dei geni BRCA 1 e 2 e speriamo che in un futuro non troppo lontano possa rientrare anche la densità.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.