A Claudio e LILT il Premio “Mai Soli” della Regione

3 min lettura News A cura di Redazione LILT Ultimo aggiornamento:
A Claudio e LILT il Premio “Mai Soli” della Regione

Claudio Medici è volontario LILT da circa un anno all’hospice Beati coniugi Martin di Milano. Tanta è l’intensità del suo impegno, quei 12 mesi sembrano 12 anni. Del resto, il valore del tempo che i volontari dedicano a malati più fragili ricoverati in strutture ospedaliere è inestimabile.

Come lui tanti altri scelgono di aiutarci ad assistere i malati, in ospedale o in hospice. Un ruolo fondamentale, che le stesse realtà dove i nostri volontari operano hanno voluto riconoscere, candidando LILT Milano Monza Brianza al premio “Mai Soli” di Regione Lombardia. Lo hanno fatto l’Istituto nazionale dei Tumori di Milano, l’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano e l’ospedale Edoardo Bassini di Cinisello Balsamo.

Il riconoscimento regionale dà valore alle associazioni che operano in ambito sanitario e sociosanitario per riconoscere pubblicamente il prezioso contributo che i volontari assicurano ai pazienti e alle famiglie. Filo conduttore dell’evento, il racconto di storie emozionanti dei volontari.

La consegna di “Mai Soli” in Regione Lombardia

Sabato 17 dicembre Ilaria Malvezzi, coordinatore delle LILT lombarde e Simonetta Sborea, responsabile settore assistenza e volontariato di LILT Milano Monza Brianza erano accanto a Claudio Medici in Regione Lombardia. Il volontario ha ricevuto il premio per la categoria “Con la Vita” per una testimonianza che vogliamo condividere perché rappresenta il senso di tutto quello che facciamo: camminare sempre, comunque, accanto a chi ha bisogno di noi.

Maria, il suo peluche e l’amicizia di Claudio

È qui in reparto, ma forse lo crediamo solo noi.  È una tranquilla signora di 82 anni che passa le sue giornate a occuparsi del suo peluche; non lo abbandona mai per nessuna ragione. L’orsetto ha un nome, che cambia più volte nel corso della giornata e solo lei ne conosce il motivo. Non è facile interagire con lei perché il suo mondo è impenetrabile, misterioso e con una porta di entrata di cui solo lei possiede la chiave. Mi occupo spesso del suo orsetto perché è la cosa più importante che possiede e non devo mai dimenticarlo.
“Dottore mi promette che si prenderà cura di lui?” mi dice. Credo di averla rassicurata trattando il peluche come tratto lei. Gli parlo, gli sorrido, lo metto a letto con lei, gli aggiusto il lenzuolo e lei lo accarezza. Qualche volta provo a farlo mangiare ma Maria mi ha detto di non insistere perché lui è fatto così…è viziato. Li guardo in quel letto e darei non so cosa per entrare un solo minuto in quel mondo che per noi non ha entrate. Non deve essere poi così male perché lei sorride sempre e probabilmente è il solo luogo dove tutto funziona come lei vuole che funzioni.
Non si ricorda mai di me, ogni volta sono una persona nuova, un estraneo, un intruso. Quando esco dalla sua camera sono sempre sereno perché sono sicuro che in quella confusione c’è un posto anche per me. Non sa chi sono ma è consapevole che ci sono e per me questa è una vittoria.
Quando ci lascerà so che mi mancheranno entrambi tantissimo perché anche l’orsetto, ormai, lo porto nel cuore. 

CLAUDIO MEDICI, VOLONTARIO ALL’HOSPICE BEATI CONIUGI MARTIN

Redazione LILT