Le regole del “controllo palla”

3 min lettura L'esperto risponde A cura di Redazione LILT Ultimo aggiornamento:
Le regole del “controllo palla”

La prevenzione al maschile comincia presto con un autocontrollo che si può fare una volta al mese a casa. Autopalpazione, igiene, sessualità e corretti stili di vita sono le regole per arrivare prima dei tumori ai testicoli, al pene e alla prostata.

Una campagna sulla prevenzione dei tumori maschili: si chiama MoveMen ed è rivolta agli uomini di tutte le età, con l’obiettivo di insegnare loro il valore dei controlli preventivi al fine della diagnosi precoce.

Un tema importante, quello dei check regolari, che dovrebbero diventare un’abitudine da adottare fin da giovani, in associazione a sane abitudini di vita. Proprio per questo, LILT Milano Monza Brianza in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e col Politecnico di Milano, ha messo a punto un video, La difesa migliore parte dal “controllo palla”, che con parole semplici ma efficaci spiega l’autopalpazione. E ha dedicato una serata all’informazione sui tumori maschili, che si è tenuta al Politecnico. A spiegare l’efficacia della tattica della prevenzione, parafrasando il gergo calcistico, è stato Nicola Nicolai, Direttore Chirurgia del testicolo e Direttore ff SC Urologia, Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. A lui abbiamo fatto alcune domande.

Perché è importante l’autopalpazione del testicolo?

Nella fascia d’età under 50 è la forma tumorale più frequente, ed è guaribile a qualsiasi stadio della malattia. Ma attenzione, i soggetti che hanno la malattia confinata al solo testicolo, lo stadio uno, hanno un’aspettativa di guarigione prossima al 100%. Cogliere dunque precocemente un’alterazione del testicolo attraverso l’autopalpazione una volta al mese, migliora grandemente la possibilità di guarigione e può evitare trattamenti più impegnativi, con effetti collaterali, che alterano la normale qualità di vita.

A chi viene consigliata?

A tutti, fin dalla giovane età, anche se alcuni ragazzi dovrebbero parlarne col medico per alzare di più la guardia. Questo vale in particolare in caso di ritardata discesa di un testicolo, oppure di testicoli più piccoli della norma.

A che cosa si deve prestare attenzione?

A una tumefazione che cambia il profilo del testicolo senza in genere provocare dolore. In questo caso non bisogna perdere tempo, ma rivolgersi al proprio medico, oppure direttamente a un urologo dedicato. Ricordiamoci sempre che prima si interviene, meglio è.

È vero che esiste anche il tumore al pene?

Certo che sì, e anche qui, la prevenzione ha un ruolo importante. Nei giovani, è importante nell’allontanamento del rischio innanzitutto avere eseguito il vaccino contro il papilloma virus perché questo virus si trasmette principalmente attraverso i rapporti sessuali, compresi quelli orali e anali. Aumentano i pericoli di contagio inoltre le abitudine sessuali non corrette, oltre che un’igiene intima carente. Nel caso degli uomini in età più avanzata, la prevenzione è soprattutto basata sulla corretta igiene.

Anche per il tumore alla prostata i controlli devono iniziare da giovani?

La prevenzione del tumore della prostata è un argomento più controverso e richiede un approccio personalizzato. L’esame di screening attuale è basato sull’esame del PSA, che si dosa con un semplice controllo del sangue. Per i soggetti con fattori di rischio, quali la familiarità o la presenza di alterazioni genetiche riconosciute, è indicato partire dai 40 anni. Chi non ha fattori di rischio, e intende sottoporsi a un programma di screening, può iniziare dai 50 anni. Al PSA deve poi seguire una valutazione e una visita urologica.


Quali sono i sintomi del tumore della prostata?

Non ci sono sintomi specifici per il tumore della prostata iniziale. I disturbi urinari come la frequenza, lo stimolo frequente, l’alzarsi di notte, il getto indebolito, sono nella maggior parte dei casi attribuibili alla ipertrofia prostatica benigna, malattia diffusa negli uomini che “crescono”. Sono una ragione per farsi vedere dall’urologo, possono essere trattati, ma non sono per la stragrande maggioranza dei casi attribuibili a un tumore della prostata, che è spesso asintomatico.

Redazione LILT