Bruciore, dolore e crampi allo stomaco, talvolta nausea o vomito, inappetenza o senso di pienezza dopo aver mangiato. Se si avvertono questi disturbi si potrebbe trattare di gastrite, condizione determinata da una mucosa gastrica infiammata. A volte questi sintomi possono anche comparire improvvisamente ed essere particolarmente intensi. Tuttavia è possibile che la gastrite sia presente ma senza mostrare alcun sintomo o solo dei vaghi fastidi.
Un’infiammazione, tante cause
L’infiammazione può essere determinata da diversi fattori: abuso di alcol, stress da malattia grave e alcuni farmaci antinfiammatori, tra i principali. A volte però la causa è da ricercare in Helicobacter pylori, un batterio che può colonizzare la mucosa gastrica provocandone un’infezione spesso asintomatica ma cronica. Una gastrite virale può colpire i soggetti con un sistema immunitario compromesso, come avviene nei malati di AIDS o di cancro. Anche i cicli di radioterapia per trattare alcuni tipi di tumore addominale potrebbero provocare un’irritazione della mucosa dello stomaco.
Consulto medico e miglioramento della dieta
Se non curata, la gastrite può erodere la mucosa dello stomaco, con conseguente sanguinamento o ulcere. È molto importante non sottovalutare nessun sintomo digestivo che tende a perdurare nel tempo e segnalarli al proprio medico per una valutazione competente. Solitamente per arrivare ad una diagnosi completa si ricorre a esami del sangue e delle feci, test per Helicobacter pylori e gastro- o endoscopia. Se i sintomi sono una cattiva digestione o crampi e dolori allo stomaco, è bene migliorare abitudini alimentari e stile di vita, e assumere farmaci da banco come gli antiacidi. Se invece la gastrite è causata dall’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), il medico curante potrebbe prescrivere antidolorifici con minori effetti negativi sulla mucosa gastrica. Quando invece è Helicobacter pylori il colpevole dell’infiammazione, sarà necessario sottoporsi ad una terapia antibiotica.
Un’alimentazione adatta agli stomaci più “sensibili”
Sul fronte alimentazione, per chi soffre di gastrite o ha uno stomaco particolarmente “vulnerabile” a essa, il consiglio è quello di evitare cibi e bevande con effetto irritante sulla mucosa dello stomaco o che stimolano troppo il rilascio di succhi gastrici. È meglio quindi evitare peperoncino, carni rosse, pesci grassi, formaggi grassi, pomodori, peperoni, aglio, cipolle, frutta acidula, pasta, pane bianco, alcol e caffè. È consigliabile invece portare in tavola carni bianche, pesci magri, formaggi magri, carciofi, spinaci, fagiolini, mele, sedano, mirtilli, ciliegie, mandorle e yogurt.
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Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.