Mal di gola, dolori alle ossa, uno starnuto di troppo, oppure un familiare convivente, o il collega in ufficio che sono positivi. Sono tante le situazioni che in questo momento portano all’esigenza di fare un tampone. Ma quale fare? La confusione è tale, da avere spinto gli infettivologi della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT a mettere a punto una serie di consigli. Con una raccomandazione. In caso di positività, è obbligatorio porsi in isolamento domiciliare e avvisare il proprio medico di medicina generale per telefono oppure via mail, che a sua volta provvederà a inviare la segnalazione alla ASL di competenza e a mettere in atto la procedura del caso.
Asintomatico
Asintomatico, vaccinato con tre dosi o con due dosi da meno di 120 giorni. Mettersi in autosorveglianza ed effettuare un tampone in caso di sintomi sospetti.
In caso di sintomi
Sintomatico. Si possono eseguire diversi tipi di tampone, antigenico o molecolare. Se un tampone rapido (antigenico) in un soggetto con sintomi è negativo, sarà opportuno ripeterlo 5 giorni dopo. L’ideale sarebbe un tampone molecolare, ma questo dipende dalla disponibilità. I test antigenici disponibili in farmacia sono qualitativi (rivelano l’eventuale positività del soggetto) e possono dare dei falsi negativi, avendo una sensibilità più bassa, intorno al 70%.
I nuovi test anti Covid
È disponibile anche un terzo tipo di test: i tamponi antigenici di ultima generazione, che sono semiquantitativi. Vanno eseguiti nei laboratori di riferimento e rappresentano un’alternativa ai tamponi molecolari. Entrambi, cioè antigenici di ultima generazione e molecolari, possono essere prescritti dal Medico di Medicina Generale e costituiscono un test più affidabile, visto che la variante Omicron in alcuni casi sfugge ai tamponi antigenici rapidi. Esistono quindi i tamponi antigenici rapidi semiquantitativi più affidabili. L’unità di misura è chiamata COI (Cut Off Index): se supera quota 10 la positività è pressoché certa e non è necessario fare un test molecolare per la conferma. Finora questo test è stato utilizzato nei laboratori, ma a breve arriverà anche nelle farmacie.
Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.