Il 3 dicembre si celebra la Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Le origini della Giornata
Il tema dell’anno? Includere le persone con disabilità nei processi di sviluppo.
La data è stata adottata nel 1991 dall’ONU per ricordare che la vita quotidiana non è per tutti uguale. Per alcuni, è un vero e proprio percorso a ostacoli e anche un controllo preventivo può trasformarsi in un diritto negato se non vengono attuate le debite attenzioni. E non parliamo solo di adeguamento delle strutture, ma di persone che offrono un aiuto a chi ha difficoltà. Anche per questo è stata istituita la Giornata: per ribadire l’obiettivo di abbattere le barriere ed eliminare le discriminazioni e gli atteggiamenti. Di strada da fare in questo senso ce n’è ancora molta. Dati alla mano, il 15% della popolazione mondiale vive con una disabilità, e una donna su cinque sperimenta una disabilità nel corso della sua vita. Sono numeri importanti che devono essere cambiati. E per farlo, ci vogliono gli sforzi di tutti.
Gli obiettivi globali per l’inclusione
Come ha dichiarato António Guterres, Segretario generale delle Nazioni unite, tutti i Paesi devono essere stimolati ad attuare pienamente la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, ad aumentare l’accessibilità e a rimuovere le barriere legali, sociali, economiche e di altro tipo. Sono molti gli obiettivi da raggiungere, ma non sono impossibili soprattutto se scendono in campo per una partecipazione attiva le persone con disabilità e le organizzazioni che le rappresentano.
Cosa possiamo fare?
Certo, ci vuole un grande impegno, ma c’è modo di sviluppare un’iniziativa in qualsiasi ambito. Si parla di scuole e di come possono essere coinvolte, di uffici per abbattere le barriere e promuovere una maggiore consapevolezza, comprensione e inclusione delle persone con disabilità. E ci sono anche servizi per un aiuto mirato alla propria condizione di salute.
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Giornalista scientifica dal 1992, specializzata in comunicazione della salute con particolare attenzione all'oncologia. Esperienza pluriennale in campagne informative e divulgazione scientifica. Vincitrice del premio Giovanni Maria Pace nel 2019 per il giornalismo in ambito oncologico.