Location: Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, Milano
“Dopo un tumore al seno, due recidive e la mastectomia totale, ha messo da parte la rabbia e ha dato un senso alla sua esperienza. Attiva in diverse associazioni, oggi dà voce alle donne malate ed è una volontaria di LILT nella Breast Unit dell’Ospedale Niguarda, dove collabora con un team multidisciplinare. Da pari a pari, è diventata l’angelo custode delle pazienti, che si sdraia accanto a loro alle sedute di chemioterapia”
Adele Patrini, promotrice e ideatrice di tanti progetti al servizio della comunità lombarda, ha dedicato la sua vita al supporto delle donne malate di tumore al seno. Da ex paziente propone un volontariato che migliori l’universo senologico.
Supportare la Mostra Join the Fight è stato automatico. Adele è un esempio per tutti grazie alla generosa premura nei confronti del prossimo a cui non si stanca di ripetere quanto è importante fare prevenzione.
Da paziente a volontaria: cambiare mentalità è possibile?
Ho avuto tre volte il tumore al seno, diagnosi che genera momenti di rabbia, impotenza e rifiuto. Ho anche avuto timore di non farcela. A un certo punto però, forse per istinto di sopravvivenza o per carattere, ho messo da parte queste emozioni negative per iniziare a dare un senso a quello che provavo. Sentivo il bisogno di comunicare e di confrontarmi con altre donne. Le cicatrici sono segni di guerra, e anche se la rabbia ritorna, oggi è consapevolezza e determinazione.
Quando il volontariato migliora la vita delle pazienti?
L’esigenza di un volontariato di qualità è stato rafforzato dall’esperienza come paziente. Ho sentito che dovevo far parte di un percorso di umanizzazione delle cure, il mio bisogno poteva essere il bisogno di altre donne. I corsi di aggiornamento e formazione per volontari oncologici prima di tutto. Anche la capacità di superare individualismi e campanilismi per formare una rete forte che amplifichi la voce delle pazienti. Solo così il volontariato può migliorare l’universo senologico.
In che modo aiuti le pazienti a lottare contro il tumore al seno?
Attraverso un ascolto basato sulla relazione di aiuto, accompagno la donna e la sua famiglia nell’intero percorso diagnostico, terapeutico, assistenziale e riabilitativo. Sono l’angelo custode delle pazienti, sono con loro alle chemio e presto loro la voce contro questo male. Abbiamo vinto noi grazie alla squadra multidisciplinare dove tutto si alleggerisce e si rinasce.
Join the Fight: la mostra
Donne ma anche uomini simbolicamente armati di guantoni rosa. Fighter che lottano al nostro fianco contro il tumore in modi diversi. 16 storie di determinazione non comune, unite da un unico filo conduttore: la volontà di non arrendersi mai. A firmare gli scatti è Giovanni Diffidenti, fotogiornalista di prestigio internazionale. I pannelli saranno esposti dal 19 al 31 ottobre in via Montenapoleone.