Attività fisica e prevenzione del tumore al seno
Olimpiadi, paralimpiadi, europei di calcio e di pallavolo femminile. Eccoli, i successi dell’Italia nello sport di quest’anno, concentrati in una manciata di mesi che hanno inondato un intero Paese di energia e di voglia di attività fisica. Un desiderio che, si spera, diventi realtà. Anche perché gli italiani non sono dei grandi sportivi. Eppure, è un guadagno per la salute: un euro investito nello sport corrisponde a 5 euro in meno sborsati per la sanità.
L’attività fisica, un guadagno per la salute
Questo vale anche per il tumore del seno: sulla base degli studi, cominciano a farsi strada le prime riflessioni, del tutto positive, sul contributo che dà il movimento nella prevenzione di questa importante forma oncologica che colpisce ancora troppe donne. È il momento, dunque di cominciare a fare qualcosa per sé stesse. Cominciamo proprio dalla A di attività sportiva.
Paola Mosconi, Capo del Laboratorio di Ricerca per il coinvolgimento dei cittadini in sanità del Dipartimento di Salute pubblica dell’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano, ci spiega quali effetti produce il movimento sull’organismo e qual è la “dose” che fa bene.
L’attività fisica ha veramente un ruolo nella prevenzione del tumore del seno?
Ci sono lavori scientifici che indicano proprio l’esistenza di un rapporto positivo tra attività fisica e prevenzione del tumore del seno. Cito solo l’ultimo in ordine di tempo, per dare un’idea dei numeri, ed è uno studio inglese pubblicato nel 2020 su British Journal of Cancer. I ricercatori hanno coinvolto 47.456 donne in premenopausa e 126.704 in post-menopausa, con risultati che meritano di essere considerati: il rischio di malattia è diminuito del 23% nelle donne in premenopausa e del 17% in quelle in post-menopausa. Certo, sono numeri da “prendere con le pinze”, nel senso che il movimento non diventa la panacea che cancella le probabilità di malattia e questo va specificato a chiare lettere. Sono dati però importanti perché rivelano una tendenza positiva, da integrare nell’ambito di uno stile di vita sano.
Come agisce l’attività fisica?
Ci sono delle ipotesi che andranno approfondite. Probabilmente gioca un ruolo il peso corporeo quando è “over”. È noto infatti che gli accumuli di grasso sono correlati a una produzione elevata di estrogeni, ormoni che stimolano la carcinogenesi, cioè lo sviluppo del tumore. In questo senso, l’attività fisica ha un ruolo importante perché se eseguita con sostanza, “brucia” i grassi. L’altra ipotesi riguarda l’insulina. Anche qui, ci sono parecchie evidenze sul ruolo che ha questo ormone nell’influenzare la crescita delle cellule oncologiche e il loro comportamento. E va da sé che con un movimento regolare è possibile riportare in equilibrio l’insulina. Si sa poi, e qui non è più ipotesi ma certezza, che l’attività fisica stimola la produzione di endorfine, sostanze che migliorano il benessere generale, aiutano a diminuire i livelli di stress e ad avere una migliore qualità di sonno.
C’è un’attività sportiva in particolare che fa bene?
No, muoversi fa sempre bene, l’importante è scegliere ciò che piace, perché deve essere una parentesi piacevole per il corpo e per la mente. In linea di massima, il consiglio è di seguire le regole dell’Oms, Organizzazione mondiale della sanità. Vale a dire, 150 minuti di attività fisica alla settimana, cioè, a conti fatti, 30 minuti di attività fisica moderata per almeno 5 giorni alla settimana, oppure 20 minuti al giorno di attività intensa per 3 o più giorni a settimana. E le attività tra cui scegliere non mancano, come camminare a passo spedito, ballare, nuotare, andare in bicicletta, la scelta non manca. L’importante poi è non sgarrare. Per avere un effetto positivo, il movimento deve essere fatto con regolarità, tutti i giorni della settimana. L’aspetto positivo dell’attività fisica inoltre è che facilmente chi la pratica con regolarità segue un’alimentazione sana ricca di frutta e di verdura, beve molta acqua e raramente alcolici, non fuma. Insomma, è più attenta allo stile di vita, a favore della prevenzione del tumore del seno.